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Diario di prigionia Vol. I

Recensioni librarie21 Settembre 2021
Testo dell'audio

Nell’introduzione al primo volume del Diario di prigionia scritto dal cardinal George Pell, il prof. George Weigel, Distinguished Senior Fellow presso l’Ethics and Public Policy Center di Washington, dove è titolare della cattedra di Studi cattolici William E. Simon scrive: «Questo diario non avrebbe mai dovuto vedere la luce. Il fatto che sia stato scritto testimonia la capacità della grazia di Dio di ispirare discernimento, magnanimità e bontà in mezzo a situazioni in cui regnano male, cattiveria ed ingiustizia. Che poi sia stato scritto con tanta eleganza è indice dell’impronta cristiana che la grazia di Dio ha impresso nel suo autore. Come e perché egli si sia ritrovato in prigione, e per più di tredici mesi, per dei crimini che non ha commesso e, anzi, che non poteva nemmeno commettere, è un’altra storia e molto meno edificante».

L’accusa era pesante e la condanna pure: abusi sessuali, sei anni di galera. Ma la prima, l’accusa, si rivelò totalmente falsa; la seconda, la condanna, fu invece vera e purtroppo riservò a Sua Eminenza un trattamento da «sorvegliato speciale», come se si trattasse di un pericoloso «terrorista». Solo l’assoluzione totale e piena conseguita in appello presso l’Alta Corte d’Australia il 7 aprile dell’anno scorso, ha garantito l’innocenza e restituito anche al cardinal Pell quella dignità ch’è dovuta ad ogni essere umano.

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