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Cristo, principio, Maestro e Modello della Vita spirituale

Spiritualità21 Luglio 2018
Testo dell'audio

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

 

Cristo, principio meritorio

“A causa della tanto grande carità con cui ci amò – dichiara lo stesso Concilio, S. 6.7 – la Sua Santissima Passione sul legno della croce ci meritò la giustificazione e sodisfece per noi”. La Sua Morte ci ha donato infatti la stessa vita spirituale, di cui non avremmo potuto godere altrimenti; ci ha elargito i sacramenti, in primo luogo il battesimo che ci toglie il Peccato Originale ed è la porta a tutti gli altri, e poi la Confessione e la santa Messa dove ci comunica sempre più grazie. A parte queste grazie ci saranno innumerevoli altre con cui ci elargisce per progredire nella santità. Nelle parole di san Paolo: “Dio ci benedisse in Cristo con ogni sorta di benedizione spirituale” Benedixit nos in omni benedictione spirituali in caelestibus in Christo Jesu (Ef 1, 3) – “grazie di conversione”, commenta padre Tanquerey, “grazie di perseveranza, grazie per resistere alle tentazioni, grazie per trarre profitto dalla tribolazione, grazie di consolazione, grazie di rinnovamento spirituale, grazie di nuova conversione, grazie di perseveranza finale”. Tutto Egli ci meritò, e ci assicura inoltre che tutto ciò che chiederemo al Padre in Suo Nome, vale a dire appoggiandoci sui Suoi meriti, ci sarà concesso.

 

Cristo, Insegnante e Modello della Vita spirituale

Nel Discorso della montagna, nelle parabole, in tutte le Sue sante istruzioni, il Signore inculcava costantemente un corpo di dottrine così comprensivo e perfetto, che, chiarificato ed approfondito dalla Chiesa e dai suoi Dottori attraverso i secoli, è bastato per santificare una quantità innumerevole di fedeli.

Quanto all’esempio che ci ha lasciato della propria vita, sant’Agostino fa osservare che coloro che gli uomini avevano sotto gli occhi erano troppo imperfetti da servire da modelli, mentre Dio, Che è la Santità stessa, a loro sembrava troppo distante. E allora l’Eterno Figlio di Dio si fa uomo e ci mostra coi Suoi esempi come si può perfezionarsi su questa terra. “Ecco il mio Figlio, nel quale Mi sono compiaciuto”, dice Dio Padre al Battesimo ed anche alla Trasfigurazione. Ci invita con questa frase di imitare Suo Figlio, per divenire anche noi l’oggetto della Sue Divine compiacenze. “Impara da Me, che sono mite ed umile di cuore”, dice il Signore (Mt 11, 21). “Vi ho dato l’esempio perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13, 15). Cos’è, infine, la vita spirituale (nel senso morale) se non l’imitazione di Cristo?

Imitando le virtù e le azioni del Nostro Divin Modello, progrediamo nella vita spirituale, dunque, ma anche meramente meditandole. Meditando la Sua umiltà, purezza, mortificazione e tutte le altre Sue virtù siamo eccitati ad imitarle non solo per la forza persuasiva della Sua Persona, ma anche per l’efficacia delle grazie che ci meritò praticandole. Lo stesso vale per gli avvenimenti della Sua vita Divina terrestre. Meditando l’Incarnazione impariamo a rinunziare a noi stessi ed unirci alla Divina Volontà; meditando sulla crocifissione impariamo a crocifiggere la carne e le sue concupiscenze; meditando sulla Morte impariamo a morire al peccato.

In sintesi, noi viviamo in Lui come membra del Suo Corpo Mistico; Lui vive in noi per la Grazia; ci ha dato tutti i mezzi necessari per imitarLo, anzi per trasformarci in Lui, cosi che possiamo dire con san Paolo: “Vivo non più io, ma vive in me Cristo” (Gal 2, 20); e dire con le parole del Canone Romano: per Lui, con Lui, e in Lui rendiamo ogni onore e gloria a Dio Padre onnipotente, nell’unità della Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen: Per Ipsum, et cum Ipso et in Ipso est Tibi, Deo Patri Omnipotenti, in unitate Spiritus Sancti, omnis honor et gloria, per omnia saecula saeculorum. Amen.

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