Coronavirus, per l’Iran è una benedizione
SVelata13 Marzo 2020

Mentre il partito comunista cinese pubblica il testo con cui celebra la vittoria sull’epidemia, su come “il compagno Xi Jinping si è preso cura del popolo” e punta il dito contro la diffamazione dell’espressione “virus cinese”, il mondo prova a capire qualcosa nell’estrema confusione di dati. Ma c’è un altro regime, dopo quello cinese, dove la lotta al virus è diventata una capillare campagna di propaganda. La Repubblica islamica iraniana ha seguito lo stesso copione tra sicofanti, censori e lacché.
Le autorità iraniane hanno gestito, infatti, i primi casi con la tecnica della negazione. Dichiarazioni pubbliche raccontavano che nel Paese non c’era crisi e che nessuno aveva contratto la malattia. Menzogne in stile Mao, durate però davvero poco.
E nel frattempo il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha nei giorni scorsi definito il coronavirus una “benedizione”.