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Congregazioni fedeli alla tradizione nel mirino di Roma. Solo loro…

Pensieri e Voce10 Luglio 2019
Testo dell'audio

Nei giorni scorsi a Ferrara è stato emanato un decreto che in sostanza impone la fine dell’esperienza di Familia Christi, una forma di fraternità sacerdotale nata a Roma, e poi, dopo alcuni contrasti con il Vicariato, trasferitasi a Ferrara sotto la protezione del vescovo Luigi Negri. Familia Christi è stata prima commissariata (è stato mandato un gesuita di Roma, Libanori…) e infine è arrivato il decreto, con si ordina di non ricevere più vocazioni; non è chiara a questo punto la situazione dei presbiteri che fanno parte di Familia Christi.

È una situazione che ricorda da vicino la sorte di un’altra fraternità sacerdotale, quella dei Santi Apostoli di Bruxelles, fondata nel 2013 da monsignor André-Joseph Léonard, arcivescovo di Malines-Bruxelles, e  il cui scopo era quello di ritornare all’identità sacerdotale e riportare alla fede tutti coloro che si erano allontanati dalla Chiesa. Nel 2016 fu sciolta provvisoriamente dal vescovo Jozef De Kesel e definitivamente da papa Francesco il 12 aprile 2018. Dopo che un passo legale presso la Segnatura Apostolica era stato bloccato d’autorità dal Pontefice.

Come a Bruxelles, a un vescovo fedele alla tradizione bimillenaria della Chiesa è succeduto un vescovo molto impregnato della cultura mondana prevalente. Mons. Perego è ben noto per la sua vicinanza a tutte le istanze progressiste, e in particolare alla questione dei migranti. Come a Bruxelles, in situazioni in cui la Chiesa delle diocesi fa fatica a esprimere vocazioni, vengono penalizzate o soppresse realtà che invece attraggono giovani.

Ma se alziamo lo sguardo, vediamo che ci sono altri parametri preoccupanti, e che si ripetono ormai da anni. Francescani dell’Immacolata, Araldi del Vangelo, Verbo Incarnato (che dovrebbe essere commissariato ben presto, secondo voci insistenti), le Piccole Sorelle di Maria Madre del redentore… e certamente dimentichiamo qualcuno: tutte congregazioni religiose indagate, commissariate, distrutte; e tutte stranamente portatrici di una loro sensibilità verso la Tradizione della Chiesa. Mentre altre congregazioni, i cui membri sono protagonisti di scandali finanziari, sessuali, o difendono stili di vita e gruppi in aperto dissenso dagli insegnamenti della Chiesa (pensiamo ai gesuiti dell’attivista LGBT James Martin, per esempio); o le cui scuole e università vengono private del titolo di cattoliche dal vescovo; bene, per loro non si parla mai non dico di commissari, ma neanche di una visita apostolica, per verificare se tutto sia più o meno in regola.

E l’altro aspetto sconcertante è la trasparenza. Che in alcuni casi, come quello dei Francescani dell’Immacolata, commissariati da sei anni – sei anni! – è carente. Ancora non si sa perché, se non in maniera estremamente generica. L’impressione generale dunque è che l’attenzione e la severità, siano dirette a senso unico: solo verso chi è affezionato alla Tradizione. In tutti gli altri casi, se non si chiude un occhio è per chiuderli tutti e due.

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