Comunione sulla mano. Documenti e storia

La pratica della somministrazione della Santa Eucaristia sulla mano è autorizzata dalla Chiesa o semplicemente tollerata? Mons. Juan Rodolfo Laise, unico vescovo argentino a rifiutare pubblicamente tale prassi liturgica, spiega in queste pagine (Comunione sulla mano. Documenti e storia, Cantagalli, Siena 2017, p. 192, €14), attraverso minuziose ricerche documentali, come questa pratica sia stata semplicemente tollerata e affronta la moderna prassi della Comunione nella mano dal punto di vista storico, liturgico e pastorale.

Consultando gli Acta Apostolicae Sedis, ha constatato come la proibizione di dare la Comunione sulla mano dovesse essere conservata universalmente e come solo là dove l’uso già fosse stato introdotto abusivamente e si fosse radicato, il Santo Padre avesse concesso che ogni vescovo, secondo la sua prudenza e coscienza, potesse autorizzare nella propria diocesi l’introduzione del nuovo rito, per distribuire la Comunione.
Insomma, un abuso che venne trasformato in uso, come se si trattasse di una sanatoria per un abuso edilizio…
«Giunsi così alla conclusione – scrive l’autore – che questa nuova pratica non fosse stata voluta dalla Santa Sede e nemmeno facesse parte della riforma liturgica, ma che fosse tollerata semplicemente mediante un indulto concesso come conseguenza della pressione insistente e tenace di alcune conferenze episcopali (soprattutto di Paesi a forte presenza protestante) e dopo l’introduzione della pratica in maniera completamente abusiva, alla quale sembrava impossibile resistere malgrado le denunce e proibizioni di Roma. Comprovai anche accuratamente che non esisteva nessun documento della Santa Sede, posteriore alla Memoriale Domini, nel quale la possibilità d’introdurre questa forma di Comunione fosse stata ampliata».
Insomma, uno dei numerosi metodi per desacralizzare il sacro, tanto di moda nella “Chiesa dei nostri tempi”.
Questo testo di Gianandrea de Antonellis è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it