< Torna alla categoria

Commento al Trattato della Vera devozione alla Santa Vergine – Parte XI

Il Trattato della Vera devozione alla Santa Vergine11 Maggio 2020
Testo dell'audio

La devozione alla Vergine sarà specialmente necessaria negli ultimi tempi. E’ questa una delle parti più belle e più importanti del Trattato, che san Luigi Maria sviluppa dal numero 47 al numero 59 della sua opera. Così egli inizia a trattare questo tema straordinario:

“Ho detto che ciò avverrà specialmente alla fine del mondo, e ben presto, perché l’Altissimo e la sua santa madre devono formarsi dei grandi santi, i quali sorpasseranno di tanto in santità la maggior parte degli altri santi quanto i cedri del Libano sorpassano gli altri alberelli, come fu rivelato ad una santa anima, la cui vita fu scritta da Monsieur de Renty” (n. 49).

La santa anima a cui san Luigi si riferisce, è Marie des Vallées, vissuta in Bretagna tra il 1590 e il 1656. Questa semplice donna, dai doni mistici, non è stata ancora canonizzata dalla Chiesa, ma fu ritenuta una grande santa e veggente da san Giovanni Eudes, l’apostolo della devozione ai Cuori di Gesù e di Maria, che ne fu direttore spirituale. Un’ altra grande figura della spiritualità francese del XVII secolo, citata da san Luigi, il barone di Renty, ne scrisse la vita. Ebbene, questa mistica annunciava un’epoca di grande rinascita della Chiesa in cui i santi “sorpasseranno i santi di oggi come i cedri del Libano superano gli arboscelli” e san Luigi si fa eco di questa espressione, ma aggiunge:

“Queste grandi anime piene di grazia, di zelo, saranno elette per combattere i nemici di Dio, che fremeranno da tutte le parti e saranno particolarmente devote della santissima Vergine, illuminate dalla sua luce, nutrite del suo latte, guidate dal suo spirito, sostenute dalle sue braccia e custodite sotto la sua protezione, così che esse combatteranno con una mano ed edificheranno con l’altra. Con una mano combatteranno, rovesceranno e schiacceranno gli eretici con le loro eresie, gli scismatici con i loro scismi, gli idolatri con le loro idolatrie, i peccatori e le loro empietà; con l’altra mano edificheranno il tempio del vero Salomone e la mistica città di Dio, cioè la santissima Vergine, chiamata dai santi Padri il tempio di Salomone e la città di Dio. Con le loro parole e i loro esempi essi convertiranno tutti alla sua vera devozione; ciò che attirerà loro molti nemici, ma anche molte vittorie e molta gloria a Dio solo” (n. 48).

Vi sono molte vocazioni all’interno della Chiesa, vi sono i martiri, i confessori, le vergini e tanti altri santi, ognuno con una sua specifica spiritualità. San Luigi Maria, nel Trattato annuncia anime dallo spirito guerriero, scelte per combattere i nemici di Dio, che fremeranno da tutte le parti, cioè che saranno numerosi e si agiteranno sulla terra. Queste anime piene di grazia e di zelo, gli apostoli degli ultimi tempi, non combatteranno solo le eresie, gli scismi e le idolatrie, ma – dice san Luigi – combatteranno gli eretici, con le loro eresie, gli scismatici con i loro scismi, gli idolatri con le loro idolatrie – come a sottolineare che gli errori, gli scismi, le idolatrie, non sono entità astratte, ma si incarnano in uomini, in nemici concreti. Bisogna stare attenti a non abusare della distinzione fra l’errore e l’errante, tra il peccato e il peccatore che, qualche volta è solo un alibi per incrociare le braccia e rinunciare alla lotta. Quando i Padri della Chiesa confutavano le eresie, nominavano e accusavano gli eretici. E i difensori della fede, che combattevano nelle crociate o a Lepanto, non trapassavano con le loro spade, una falsa religione, ma quei concreti nemici che volevano imporre la loro falsa religione alla cristianità. Gli apostoli degli ultimi tempi di cui parla san Luigi, sono gli eredi di questo spirito militante, che oggi sembra perduto nella Chiesa.

Da Facebook