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Commento al Trattato della Vera devozione alla Santa Vergine di san Luigi Maria Grignion di Montfort – Parte VIII

Il Trattato della Vera devozione alla Santa Vergine08 Maggio 2020
Testo dell'audio

In electis meis mitte radices: poni le radici nei miei eletti. Queste parole della Sacra Scrittura (Eccl. 24, 12) contengono, secondo san Luigi Maria il mistero di grazia di cui ci ha parlato al n. 21 del Trattato e di cui ci parla ancora al n. 34, affermando: “Getta mia amatissima Sposa le radici di tutte le virtù nei miei eletti, affinché essi crescano di virtù in virtù e di grazia in grazia. Io ebbi tanta compiacenza in te, quando dimoravi sulla terra e praticavi le più sublimi virtù che io ancora desidero trovarti sulla terra, senza che tu cessi di essere nel cielo. Riproduciti per questo nei miei eletti; che io veda in essi, compiacendomene, le radici della tua fede invitta, della tua profonda umiltà, della tua mortificazione integrale, della tua sublime orazione, della tua ardente carità, della tua ferma speranza e di tutte le virtù”.

Dio vuole che le virtù che la Madonna ha concentrato in sé si riproducano negli eletti, in coloro che hanno Dio per Padre e Maria per madre, perché la Madonna, come san Luigi ha spiegato, non è solo Vergine e Immacolata, è anche feconda e la sua fecondità si esprime nel generare, nutrire ed allevare gli eletti. Perciò, dice san Luigi: “quando Maria ha gettato le sue radici in un’anima vi produce delle meraviglie di grazia che ella sola può produrre, perché essa sola è la vergine feconda che non ebbe né avrà giammai l’uguale in purezza e in fecondità. Maria in unione con lo Spirito Santo, produsse la cosa più grande che mai sia stata e sarà. L’Uomo-Dio, e per conseguenza, produrrò le cose più grandi che avverranno negli ultimi tempi. La formazione e l’educazione dei grandi santi che ci saranno alla fine del mondo è a lei riservata; poiché non v’è che questa Vergine singolare e miracolosa che possa produrre, in unione con lo Spirito Santo, le cose più singolari e straordinarie” (n. 35).

Questo punto del Trattato è centrale. Lo sguardo di san Luigi si fa profetico e abbraccia quelli che egli definisce gli ultimi tempi. Non è la fine del mondo, ma la fine di un mondo, la fine di un’epoca della storia e l’inizio di una nuova epoca: l’epoca del regno di Gesù e di Maria nella storia che deve precedere l’epoca dell’anticristo e della fine del mondo.

Le prime parole del suo Trattato sono state: “Per mezzo della Santissima Vergine Maria Gesù Cristo è venuto al mondo; ugualmente per mezzo di lei egli deve regnare nel mondo”. Ora egli ci spiega che Maria deve regnare nel mondo attraverso i suoi figli e ciò avverrà alla fine dei tempi grazie a un intervento straordinario dello Spirito Santo, perché quando lo Spirito Santo scorge le radici di Maria in un’anima, “vi vola, la penetra tutta, si comunica tanto più abbondantemente quanto più posto quest’anima dà alla sua sposa” (n. 36).

Il regno di Gesù e di Maria è anche il regno dello Spirito Santo, perché in Maria e per mezzo di Maria lo Spirito Santo ha prodotto Gesù nella sua prima venuta; in Maria e per mezzo di Maria produrrà gli eletti, i grandi santi che instaureranno il regno di Gesù e di Maria nel mondo.

La devozione allo Spirito Santo, accanto alla devozione a Maria, caratterizzerà questi eletti.

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