Commento al Trattato della Vera devozione alla Santa Vergine di san Luigi Maria Grignion di Montfort – Parte III

Quae est ista? Chi è dunque Maria? San Luigi risponde con queste parole: “Maria è l’eccellente capolavoro dell’Altissimo di cui Egli si riservò la conoscenza e il possesso. Maria è la Madre Ammirabile del Figlio, Maria è “la fonte sigillata e la fedele sposa dello Spirito Santo”, Maria infine “è il santuario e il riposo della SS. Trinità, dove Dio si trova in modo più sublime e divino che in qualsiasi altro luogo dell’universo, senza escludere la sua dimora sopra i cherubini e i serafini; e nessuna creatura, per quanto sia pura, può entrarvi senza uno speciale privilegio” (n. 5).
San Luigi Maria ha avuto questo privilegio e noi dobbiamo pregare Dio affinché anche a noi partecipi un poco di questa grazia per penetrare questo ineffabile mistero.
Nei numeri successivi del Trattato seguono altre parole ispirate: “Io dico con i santi: la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo, ove questo si incarnò per opera dello Spirito Santo, onde operarvi incomprensibili meraviglie. E’ il grande e divino mondo di Dio, ove sono bellezze e tesori ineffabili. E’ la magnificenza dell’Altissimo, ove Egli nascose, come nel suo seno, il suo unico Figlio, e in lui tutto quanto vi è di più eccellente e di più prezioso” (n. 6).
Tutti gli aggettivi che il santo impiega nei numeri 5 e 6 del Trattato per designare Maria si riferiscono al suo ruolo nell’Incarnazione del Verbo. Mistero profondo. Dio doveva scegliere un luogo dove vedere la luce e scelse la stalla di Betlemme, luogo umile e nascosto per eccellenza. Ma Egli era già nel mondo da nove mesi sulla terra e aveva scelto come luogo il seno di Maria: una fonte sigillata, un santuario, un paradiso terrestre, un mondo grande e divino, come dice san Luigi Maria.
Questa profondissima umiltà è proporzionale alla gloria che attendeva Maria nel corso dei secoli. “Tutti i giorni da un capo all’altro della terra, nel più alto dei cieli, nel più profondo degli abissi, tutto predica, tutto pubblica l’ammirabile Maria” (n. 8) Eppure, ripete San Luigi Maria con san Bernardo e con tanti altri santi: “De Maria numquam satis: “Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata e servita. Ella merita lodi, ossequi, amore e servizi ancora maggiori” (n. 10).
Per quanto Maria da secoli venga onorata in ogni angolo della terra, la gloria che ella riceve dagli uomini ancora è nulla e mai potrà raggiungere la gloria che ha ricevuto da Dio nel tempo dell’Incarnazione e che continua a ricevere in Paradiso.
Le ultime parole dell’Introduzione riaffermano quanto san Luigi Maria ha affermato aprendo il suo Trattato: “Per mezzo della Santissima Vergine Maria Gesù Cristo è venuto al mondo: ugualmente per mezzo di lei egli deve regnare nel mondo”. E ora dice: “Se dunque come è certo, la conoscenza e il regno di Gesù Cristo devono estendersi nel mondo, ciò non sarà che una conseguenza necessaria della conoscenza del regno della santissima Vergine Maria, che lo diede alla luce la prima volta e lo farà risplendere la seconda” (n. 13).
II mistero non riguarda solo il ruolo di Maria nella seconda venuta di Gesù, ma riguarda innanzitutto la natura di questa seconda venuta di Gesù che, secondo san Luigi, non è la Parusia che conclude la storia, ma è il regno di Gesù e di Maria nella storia: quel Regno di Maria che la Madonna in persona ha confermato nelle apparizioni di Fatima del 1917 con la divina promessa: “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà”.