Commento al Trattato della Vera devozione alla Santa Vergine di San Luigi Maria Grignion di Montfort – Parte I

Giorno 1
“Per mezzo della Santissima Vergine Maria Gesù Cristo è venuto al mondo: ugualmente per mezzo di lei egli deve regnare nel mondo”.
Con queste parole si apre il Trattato della Vera devozione a Maria di san Luigi Maria Grignon di Montfort e queste parole costituiscono il leit-motiv, il filo conduttore della sua opera.
Gesù è venuto al mondo per mezzo di Maria e per mezzo di Maria deve regnare nel mondo.
In queste parole si riassume tutto il Trattato di san Luigi Maria.
Innanzitutto queste parole definiscono Maria e il suo rapporto con Gesù. Maria non è il fine, è il mezzo. Il fine, la meta, è Gesù. Quest’affermazione sgombra subito il campo da ogni equivoco ed elimina ogni critica preconcetta di chi sostiene che l’autore del Trattato voglia anteporre Maria a Gesù. La relazione tra Maria e Gesù, fin dalle prime righe del Trattato è perfettamente impostata: Gesù è il fine, Maria è il mezzo. Maria fin dalle prime righe emerge nel ruolo che gli è proprio: quello di Mediatrice. La mediazione di Maria è un dogma che non è stato ancora formalmente definito dalla Chiesa, ma che fa parte della sua Tradizione, e san Luigi Maria, nel Trattato, ne darà tutte le ragioni teologiche, richiamandosi alla dottrina di san Bernardo e di san Bonaventura. Così ai numeri 84 e 85 del Trattato scrive: “Nostro Signore è il nostro avvocato e mediatore di redenzione presso Dio Padre” (n. 84), “ma non abbiamo forse bisogno anche di un mediatore presso il Mediatore stesso?”; “Diciamo pertanto arditamente con S. Bernardo che abbiamo bisogno d’un mediatore presso il Mediatore stesso e che la divina Maria è la più capace a compiere quest’ufficio caritatevole” (n. 85)
In secondo luogo san Luigi Maria pone un rapporto tra due eventi diversi, ma strettamente connessi. Il primo è l’Incarnazione del Verbo e la nascita di Gesù Cristo, venuto al mondo per mezzo di Maria; il secondo è il Regno di Gesù Cristo nel mondo, che avverrà anch’esso per mezzo di Maria.
La prima venuta al mondo di Gesù Cristo è chiara: è il momento culminante della storia, quando il Figlio di Dio si fa uomo per redimere l’umanità. Sono trentatré anni di storia divino-umana racchiusi tra il Presepe di Betlemme e la croce del Golgota. Maria svolse un ruolo decisivo nel primo evento, perché lo accelerò con le sue preghiere, lo rese possibile con il suo Fiat, lo realizzò con il mistero sublime dell’Incarnazione del Verbo. La Madonna nutrì ed educò Gesù, e mai si allontanò da lui nei suoi trentatré anni di Vita. Ne accolse l’ultimo respiro ai piedi della Croce, e per la sua partecipazione alla Passione e Morte di Gesù, meritò il titolo di corredentrice dell’umanità
Ma Gesù Cristo deve regnare sul mondo. Non una regalità di diritto, che già gli appartiene, ma una regalità di fatto, una regalità storica, che ancora non ha esercitato nella sua pienezza. Questo secondo evento è ancora avvolto di mistero, ma come nel primo, Maria vi svolgerà un ruolo decisivo. Il Trattato della Vera devozione sarà appunto dedicato a fare un poco di luce su questo mistero. L’architettura del Trattato si fonda su questi pilastri: Gesù deve regnare nel mondo; Egli deve regnare nel mondo per mezzo di Maria; Maria, per regnare deve essere conosciuta, il mondo non la conosce perché è incapace e indegno; bisogna far conoscere la grandezza e la gloria di Maria, affinché Gesù possa regnare con lei sul mondo.
Giorno 2
“Maria condusse una vita assai nascosta: per questo è chiamata dallo Spirito Santo e dalla Chiesa Alma Mater: Madre nascosta e segreta.
La sua umiltà fu così profonda che ella non ebbe mai sulla terra attrattiva più potente e continua che quella di celarsi a sé stessa e ad ogni creatura, per non essere conosciuta che da Dio solo.”
L’umiltà di Maria è la causa dell’Incarnazione del Verbo. Lo ripeterà ai numeri 16 e seguenti.