Breve storia dei razzisti dell’antirazzismo

Rijneveld, che ha vinto l’International Booker Prize nel 2020 con il loro romanzo The Discomfort of Evening , ha condiviso la sua decisione venerdì.
Gorman ha letto “The Hill We Climb” durante l’inaugurazione presidenziale di Joe Biden a gennaio. Rijneveld doveva tradurre sia “The Hill We Climb” sia la prima raccolta di poesie di Gorman, con ciascuna traduzione rilasciata rispettivamente il 30 marzo e il 21 agosto.
Ma la Marieke Lucas Rijneveld è troppo bianca per tradurre la poeta afroamericana Amanda Gorman.
La casa editrice Meulenhoff si era difesa dicendo che l’editore aveva anche assicurato che un gruppo di lettori avrebbe testato la traduzione per valutare se contenesse un linguaggio offensivo, stereotipi o altre false dichiarazioni. Ma neanche questo tentativo di censura è bastato.
Ma nessuno di quelli che abitualmente vedono il razzismo in ogni angolo oggi alzerà la sua voce per difendere la giovane poetessa bianca discriminata.
Cortocircuito logico. C’è una guerra epocale da combattere. Una guerra che ha come campo di battaglia la cosa più preziosa che abbiamo: le parole. Cosa ci differenzia dagli animali? Non “solo”, certo, ma soprattutto la parola. Pensiamoci bene ogni volta che usiamo il termine “razzismo” o “discriminazione”. Non possiamo lasciare che questi seminatori di discordia si autoproclamino proprietari esclusivi di ogni parola. La realtà va difesa.