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I benefici della preghiera di petizione

Spiritualità17 Marzo 2018
Testo dell'audio

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Abbiamo già parlato del beneficio della preghiera in genere per l’individuo; adesso vogliamo parlare del beneficio della preghiera (di petizione) per altri.

Nella Sacra Scrittura leggiamo come Dio abbia misericordia di una moltitudine di persone a causa di un piccolo numero di giusti, che trattengono la Sua giustizia con la loro buona vita e la loro preghiera.

Vogliamo citare due passi della Sacra Scrittura in proposito. In Genesi 18.23 leggiamo le parole seguenti sulla distruzione di Sodoma: ‘Abramo Gli si avvicinò e Gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse ci sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?»… Finalmente il Signore dice: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci»’.

Si può osservare a quel punto che forse, se il Signore avesse trovato un giusto solo nella città, l’avrebbe risparmiata.

In Ezechiele 22.30-31 il Signore parla: Io ho cercato fra loro un uomo, che costruisse un muro e lo ergesse sulla breccia di fronte a Me, per difendere il paese perché Io non lo devastassi, ma non l’ho trovato. Io rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste’./

San Giovanni d’Avila si riferisce a questo brano, dicendo che nell’ora della nostra morte sapremo che, se il Signore ci ha mandato la peste, le sconfitte per mano degli infedeli, le eresie e tanti mali corporali e spirituali, la ragione è che, avendo cercato uomini di preghiera che si mettessero tra Lui e il Suo popolo per addolcire la Sua ira, non li ha trovati.

A questo riguardo vogliamo richiamare il libro di Esther, la regina che, solo tramite la preghiera, ha potuto salvare tutto il popolo ebreo. Secondo l’interpretazione spirituale dei Padri della Chiesa, Esther, il cui nome significa ‘nascosta’, rappresenta l’anima santa, che porta tutta la sua bellezza all’interno, dove è ignorata dagli uomini, e che abita nel palazzo del gran Re, cioè nell’intimità di Dio. Ogni volta che c’è bisogno, l’anima santa si reca accanto a Lui, appoggiata come Esther su una serva che è la purezza, e seguita da un’altra che è l’umiltà, e la loro potenza presso il loro Signore è tale che riescono ad ottenere ciò che sembrava impossibile agli altri.

Nelle vite dei santi vediamo esempi notevoli della potenza della preghiera. Santa Gertrude chiese al Signore di non condannare alcuna anima in un certo giorno. Il Signore rispose: ‘Sai quanto è grande il favore che mi chiedi?’ Ma le ha accordato quel favore. Un altro esempio notevole si legge nella Vita di santa Teresa d’Avila, che, tramite una sola preghiera infuocata, ha convertito diecimila eretici.

Un esempio meno conosciuto è la salvezza della città francese d’Anvers nell’anno 1622, quando fu minacciata da una flotta del principe Maurizio di Nassau.

La madre superiora del convento delle Carmelitane di quella città, informata miracolosamente del pericolo, chiamò le sue figlie per pregare con lei durante la notte. Dopo un certo tempo rinviò le suore nelle loro celle e continuò a pregare da sola. All’indomani mattina una delle suore andò a trovare nella sua cella la madre superiora, che le disse: ‘Ahimè figlia mia, come sono affaticata, mi pare che il mio corpo sia tutto rotto: ho combattuto tutta la notte, mi hanno sforzato a pregare; non potevo più sostenere le mie braccia verso il cielo e comunque mi ripetevano incessantemente: “Prega ancora, ancora, ancora”. Se io avessi sconfitto tutta una milizia non sarei più esaurita’. Continuò a pregare fino a quando sentì una voce dal cielo che disse: ‘È fatto’. Poi rimase calma e tranquilla.

Due ore più tardi si venne a sapere che durante questa preghiera fervente si era alzata una tempesta così violenta ed un vento così gelido che la flotta nemica che minacciava la città era perita in un attimo. Il principe di Nassau fu stranamente sorpreso che, essendo partito con un tempo calmo e sereno, si fosse alzato in un solo attimo una tempesta così violenta ed un gelo così acuto. Il narratore di questo episodio, tratto dalla vita della venerabile madre Anna di san Bartolomeo, termina con queste parole: La città di Anvers ha visto, tramite questo avvenimento felice, come un’anima santa sia più potente con la forza delle sue preghiere che una milizia con le sue armi’.

Non pretendiamo di essere al livello di queste sante, ma occorre pregare molto, e pregare molto per la salvezza degli altri. Solo sull’orlo dell’eternità sapremo quante persone abbiamo potuto salvare in collaborazione con la Grazia di Dio.

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