Assistenza degli Angeli

Bello e ammirando spettacolo è quello della comunione dei Santi, in forza della quale la Chiesa cattolica non rimane limitata sulla terra, ma ha confini sterminati ed immensi, e invece dei tanti milioni di anime sparse sulla superficie del globo conta milioni e miliardi di generazioni, poiché tutti coloro che dal principio del mondo fino ad oggi sono morti in essa comunione e nell’esercizio della carità, sono abitatori di questa immensa regione, o siano in cielo gloriosi, o penanti in Purgatorio, o viatori su questa terra.
Tutte queste anime formano una sola e grande famiglia, nella quale tutto è posto in fraterna comunanza, le gioie e le pene, i trionfi de’ Santi, le sofferenze. del Purgatorio, le prove dei mortali; e mentre noi in mezzo alle amarezze della vita ci rallegriamo della gloria dei beati e compatiamo le anime purganti, da parte loro i Santi che ci han preceduto nel soggiorno della felicità si commuovono al pensiero dei pericoli fra i quali viviamo, e quando dall’alto dei cieli abbassano i loro sguardi sulle desolate regioni del Purgatorio mirano laggiù con dolore altri fratelli la cui eterna beatitudine, sebbene assicurata, è però preceduta da indicibili patimenti.
Le anime poi del Purgatorio partecipano esse pure a queste gioie della comunione fraterna, e come si sentono penetrate dalla più viva riconoscenza per i loro benefattori di questa terra, così quando in mezzo alle fiamme che le tormentano sollevano gli occhi verso quelle sedi beate che le attendono, vedendo altri che più fortunati e più fedeli di loro sono già in possesso della gloria si rianimano di speranza, perché sanno d’avere lassù presso Dio intercessori ed amici. Questi rapporti così intimi e dolci che la comunione dei Santi stabilisce fra le anime del Purgatorio e gli abitatori del cielo e della terra, formeranno argomento delle nostre considerazioni.
Innanzi tutto parliamo degli angeli, i quali sebbene non siano come i Santi in comunione propriamente detta colle anime del Purgatorio, hanno tuttavia con loro frequentissime relazioni. Infatti, dice il P. Faber, “…le anime purganti sono destinate a riempire nei cori angelici il vuoto spaventevole prodotto dalla caduta di Lucifero e de’ suoi compagni. Oltre di che un gran numero di angeli hanno nel Purgatorio interessi speciali, poiché migliaia e milioni di quelle anime essendo state affidate da Dio alla loro tutela, considerano la loro missione non ancora compiuta, finché non le abbiano condotte alla celeste Gerusalemme. Intieri cori di angeli hanno poi interesse per altre anime, sia perché queste debbono finalmente riunirsi a loro, sia perché ebbero per essi una divozione particolare” (Tutto per Gesù, capo 9).
La liturgia della festa dell’Arcangelo San Michele ci dice che Egli è stato destinato da Dio a ricevere le anime quand’escono di vita per condurle al cielo. Perciò S. Michele è come il principe di quel regno del dolore, e siccome ha grande compassione di quelle anime, intercede di continuo per loro.
Quanto poi all’interesse che i santi angeli custodi prendono per quelle anime che furono da loro protette in vita, santa Francesca Romana che ha ricevuto a tal proposito molti lumi utilissimi, dice così: «Quando un uomo muore, il suo angelo custode a seconda del merito conduce l’anima nella regione inferiore del Purgatorio, e si pone alla destra di lei, mentre il demonio le si colloca alla sinistra. L’angelo presenta a Dio le preghiere che vengono innalzate a lui per quell’anuria e ne intercede l’abbreviazione della pena, mentre il demonio per ordine di Lucifero è tormentato in modo tutto speciale in punizione di non aver saputo condurre quell’anima all’Inferno. Uno poi dei più grandi patimenti di questa è di aver sempre sott’occhio l’orribile vista dello spirito malvagio e di sentirsi da lui rinfacciare le colpe commesse e la debolezza avuta nel porgere ascolto alle sue tentazioni. Terminato il tempo della espiazione nel Purgatorio inferiore, l’anima risale alla regione media, e allora il demonio la lascia per ritornare fra i suoi pari, i quali lo rimproverano aspramente della sua negligenza e imperizia» (Vita sanctae Franciscae apud Boll. Mart.).
Da ciò si vede che cosa questa Santa pensasse sopra la questione tanto agitata dai teologi, se cioè i demoni abbiano potere di tormentare le anime del Purgatorio e di esercitare sopra di loro violenze dirette essa opina che quelle anime nulla abbiano a soffrire dai malvagi spiriti, tranne le rampogne e le ingiurie di cui abbiamo parlato, non essendo a questi permesso di tormentarle materialmente in Purgatorio, mentre invece gli angeli custodi scendono in quel baratro per visitare e consolare le loro protette, e incapaci come sono di meritare da per se stessi, e non potendo quindi come noi soddisfare i debiti di quelle meschine, le visitano, le consolano e fanno loro da intermediari fra il cielo e la terra. Nella lunga visita che santa Maria Maddalena de’ Pazzi fece in Purgatorio, allorché arrivò alla prigione di coloro che peccarono per ignoranza o per debolezza, vide star loro vicini gli angeli custodi a consolarli.
Altrettanto accadde a santa Maria M. Alacoque, la quale in una delle malattie straordinarie che la tormentarono ebbe un giorno la visita del suo angelo custode, il quale invitatala a recarsi con lui in Purgatorio, la condusse in un luogo vastissimo, tutto pieno di fiamme e di carboni ardenti, nel quale le fece vedere una gran quantità di anime sotto forma umana sollevanti in alto le braccia per implorare misericordia, mentre avevano accanto i loro angeli custodi che le consolavano con parole affettuosissime.