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Alla fine l’espulsione è ufficiale: Sire fuori dall’Ordine di Malta

Zoom: una notizia alla settimana22 Novembre 2018
Zoom: una notizia alla settimana - Mauro Faverzani
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Alla fine ci sono arrivati: lo storico Henry Sire, l’autore del libro The Dictator PopeIl Papa dittatore») è stato espulso dall’Ordine di Malta, perché “reo” d’aver scritto un testo ritenuto gravemente lesivo della figura del Pontefice. La decisione è stata assunta dal Gran Maestro, fra’ Giacomo Dalla Torre, che ha definito la condotta di Sire «totalmente incompatibile con la sua adesione all’Ordine».

Nelle pagine del suo libro, l’autore ha biasimato il Papa per gli interventi assunti nei confronti di diversi ordini religiosi, per le sue ambiguità dottrinali, per l’attuazione pedissequa del programma messo a punto dalla cosiddetta «mafia di San Gallo», principale sponsor peraltro della sua elezione al Soglio di Pietro; ma nel suo mirino è finita anche la rampante carriera fatta da diversi uomini di Chiesa corrotti e la paura in cui viceversa sarebbero stati costretti a vivere funzionari integri.

Già sospeso a marzo, nei confronti di Sire si era costituita appositamente una commissione disciplinare: lui ha difeso il suo libro definendolo un avvertimento necessario alla Chiesa, dicendosi fiducioso che possa aiutare anzi i Cardinali al prossimo conclave, affinché evitino di «commettere gli stessi errori». Anche dopo aver saputo dell’espulsione, ha ribadito di aver scritto il volume «per il bene della Chiesa, in difesa della fede ed in obbedienza al dovere di ogni cristiano di testimoniare la Verità».

Il volume ha provocato, prevedibilmente, reazioni diverse e spesso tra loro contrastanti: chi l’ha elogiato come una fotografia fedele della realtà vaticana e chi l’ha criticato invece per oltraggio al Pontefice.

Il diritto canonico riconosce peraltro libertà d’opinione e di critica anche sulla Chiesa, purché si mostri «riverenza» ai «pastori» e si stia «attenti al bene comune ed alla dignità delle persone»: principi, che, secondo il Gran Maestro, sarebbero stati infranti da Sire.

L’espulsione dello storico ha sollevato polemiche anche circa le procedure seguite, secondo alcuni (tra cui lo stesso “imputato”) scorrette: in una propria dichiarazione, lo stesso Sire ha anzi definito «illegale» il provvedimento e lo ha accusato di calpestare i principi stabiliti in merito dal Codice giuridico dell’Ordine. In particolare, con la Commissione disciplinare avrebbe avuto solo scambi epistolari, ma non sarebbe mai stato ascoltato in udienza e non sarebbero stati sentiti i testimoni. Ed ha anzi respinto la versione fornita alla stampa, al Catholic Herald in particolare, dal portavoce dell’Ordine, secondo cui Sire sarebbe stato invitato a recarsi a Roma per essere sentito, ma non si sarebbe mai presentato: l’interessato ha ribadito coi suoi avvocati di non aver mai ricevuto alcun invito in tal senso, d’aver fornito tutto il materiale richiesto entro i termini stabiliti e di aver pertanto rispettato i propri obblighi nel corso del procedimento.

Ora Sire ha dichiarato tramite i suoi legali di voler ricorrere in appello contro la sentenza di espulsione «attraverso i tribunali dell’Ordine e, se necessario, anche davanti alla Santa Sede». Insomma, la guerra continua…

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