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XXI domenica dopo Pentecoste

Omelie di un domenicano per l'anno liturgico30 Ottobre 2022
Testo dell'audio

 

Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.

Perché questo vangelo [del re e dei due servi] è adatto per oggi? È perché ieri è stata la commemorazione delle anime sante, e questo vangelo sembra gettare molta luce sulla provvidenza di Dio nei confronti di noi sulla terra e delle anime in purgatorio.

Qual è la prima lezione che impariamo? L’intenzione principale di Dio onnipotente nei confronti dei peccatori è di avere misericordia di loro. Il servo portato a vedere il re al quale deve diecimila talenti è un’immagine di un’anima in stato di peccato. Diecimila talenti non erano solo una grande somma, era una somma straordinariamente grande per il debito di un privato. È come se andassimo dal nostro direttore di banca e ci dicesse che abbiamo uno scoperto pari al debito nazionale degli Stati Uniti d’America. Nostro Signore usa questa immagine perché anche un solo peccato mortale ha una sorta di infinità, essendo un’offesa alla maestà divina. Eppure, per pietà, il re cancella l’intero debito. È un’immagine dell’amore di Dio Padre, Che ha mandato il Figlio sulla terra con tanti rimedi con cui l’umanità, se vuole, può essere liberata dai lacci del peccato. Prima c’è il battesimo; poi, dopo il battesimo, la confessione; poi, perché la confessione, sebbene tolga tutti i peccati, non sempre toglie tutto il debito di pena loro dovuto, le indulgenze. Si pensi, ad esempio, al perdono apostolico, che fa parte degli ultimi riti, e che mette a disposizione del moribondo un’indulgenza plenaria, proprio nel momento in cui l’anima lascia il corpo. Tutto questo ci mostra che non solo il nostro Padre celeste non vuole che nessuna anima si perda, ma non vuole nemmeno che alcuna anima passi per il purgatorio; vuole invece che sia pronta ad entrare in paradiso subito dopo la morte.

La seconda lezione che impariamo da questa parabola è forse più sorprendente. Dio onnipotente a volte fa dipendere la liberazione di qualche persona in purgatorio dal nostro perdono dei suoi peccati contro di noi. Nella parabola, il primo servitore non è disposto a perdonare i debiti del secondo servitore. Questo debito, tra l’altro, non è una somma da poco. 100 denari erano molto meno di 10.000 talenti, ma erano tuttavia circa tre mesi di stipendio per un lavoratore. E così, il secondo servitore deve andare in una prigione per debitori. Notate che non ci viene detto che il re annulli l’azione del primo servitore. Lascia che la giustizia faccia il suo corso.

Se qualche persona ci ha offeso durante la nostra vita, benché sia ora pentita in purgatorio, a volte Dio ritarda la sua liberazione dal purgatorio finché noi, sulla terra, non le abbiamo perdonato di cuore. Perché Egli prende sul serio i torti che ci vengono fatti. Credo che in purgatorio ci siano molte anime che potrebbero già essere in cielo, se coloro che sulla terra hanno offeso le avessero perdonate pienamente. In modo meraviglioso, Dio unisce la giustizia alla misericordia e ci permette di partecipare alla Sua opera di misericordia. 

L’ultima cosa che impariamo da questa parabola è lo stato terribile di coloro che si rifiutano di partecipare all’opera di misericordia di Dio e che, per così dire, si dichiarano più giusti di Dio. Questa è la condizione del primo servitore. Notate che non viene semplicemente mandato in una prigione per debitori, ma è consegnato ai torturatori fino a quando non avrà pagato tutto il suo debito. Da ciò sembra che possiamo imparare che ci sono regioni distinte all’interno del purgatorio. Alcune anime sante principalmente aspettano: aspettano che qualcuno sulla terra preghi per loro, o perdoni loro. Altre anime soffrono in un modo che può essere descritto solo per mezzo di questa terribile parola: “tortura”. Non è che Dio permetta ai demoni di torturarli: le anime sante hanno già riportato la vittoria sui demoni morendo in grazia. È piuttosto il loro rimorso di coscienza, che è acutissimo. E il Vangelo ci fa capire che la purificazione di tali anime, di coloro che difficilmente perdonavano agli altri mentre erano sulla terra, può essere molto lunga.

Perciò, in questo mese delle anime sante, diciamo a Dio che perdoniamo di cuore tutti coloro che possono averci fatto del male, come noi speriamo di essere perdonati; e possano presto tutti i Suoi amici riconciliarsi e riunirsi nel Suo Regno celeste.

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