Una gerusalemme Italiana

Sconosciuta ai più, la cattedrale di Acquapendente cela uno scrigno di fede e di storia. La tradizione orale, tramandata di generazione in generazione, spesso la più attendibile in mancanza di documenti scritti specifici, racconta che la regina Matilde di Germania, madre dell’imperatore Ottone I, al quale risalgono i primi documenti scritti su Acquapendente, era in viaggio verso Roma con un seguito di soldati e tanti muli carichi d’oro. Il suo intento era quello di arrivare nella Città Eterna e ivi costruirvi una chiesa dedicata al Santo Sepolcro.
Giunti ad Acquapendente, all’altezza della porta Romana, i muli si fermarono, si inginocchiarono e non vollero più saperne di proseguire il cammino. Il regio corteo sostò dunque per la notte, durante la quale la regina Matilde ebbe un sogno: la chiesa dedicata al Santo Sepolcro doveva essere costruita in quel luogo e non a Roma. Non deve meravigliare che Dio faccia conoscere la sua volontà attraverso i sogni: lo stesso era avvenuto con Costantino, nella notte che precedette la battaglia di Saxa Rubra, e con papa Liberio, quando la Madonna fece nevicare il 5 agosto a Roma per indicare al Papa quale dovesse essere il luogo ove edificare una basilica in suo onore. Anche in questo caso, l’uomo propone ma Dio dispone e la perfezione dell’uomo sta nel cogliere in questi segni la volontà di Dio e attuarla.
La regina Matilde, moglie di Enrico l’Uccellatore, re di Sassonia e poi re di Germania, ebbe quattro figli oltre al primogenito Ottone. Con il supporto del marito, si dedicò sempre ad opere di pietà e fece erigere vari ospedali e almeno cinque monasteri femminili nel suo regno. Alla morte del marito, nel 936, seguì le vicende politiche legate ai vari figli: uno di essi, Bruno, arcivescovo di Colonia e duca di Lorena, conosciuto anche come Brunone il Grande, morì nel 965 e venne canonizzato dal beato Pio IX nel 1870. Sua figlia Edvige, andata in sposa a Ugo il Grande, conte di Parigi, sarà madre di Ugo Capeto, primo re di Francia della dinastia dei Capetingi.
Un altro figlio, Enrico, da lei prediletto, fu causa di grandi sofferenze e divisioni in famiglia, soprattutto di litigi, in cui anche lei venne coinvolta, con il primogenito Ottone. Ma la grande pazienza, sincera umiltà e profonda fede della madre, che passava notti in preghiera, ottenne da Dio la riappacificazione tra di loro, tanto che Ottone le affidò la reggenza del regno di Germania durante il lungo viaggio che egli fece in Italia tra il 961 e il 962, per essere incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero il 2 febbraio a Roma da papa Giovanni XII.
Come non immaginare dunque che una donna di tale pietà non fosse immensamente riconoscente alla Divina Provvidenza per tutte le grazie ricevute, per sé e per i suoi figli, e che magari non avesse anche fatto un voto, qualora i suoi figli si fossero riappacificati, di erigere a Roma una chiesa dedicata al Santo Sepolcro prima di andare a rinchiudersi in un monastero? Le fonti indicano la prima costruzione della chiesa intorno all’anno Mille e poiché Matilde si spense in uno dei monasteri da lei fondati, quello di Quedlinburg, nel 968, è molto probabile che la fondazione della basilica di Acquapendente sia avvenuta tra il 962 e il 968. La regina, alla sua morte, come ogni tanto avveniva a quell’epoca, venne canonizzata per acclamazione popolare, essendo riconosciuta da tutti come una santa e la sua festa venne stabilita dalla Chiesa nel giorno stesso della sua nascita al Cielo, il 14 marzo.
Questo testo di Maddalena della Somaglia è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it