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Tracce miracolose di san Camillo de Lellis alla chiesa della Maddalena

Arte e Cultura19 Novembre 2018
Testo dell'audio

Nella chiesa di Santa Maria Maddalena ancora oggi è possibile ricostruire, attraverso luoghi, opere artistiche, reliquie e testimonianze, la vita eccezionale di Camillo de Lellis (1550-1614), patrono di tutti gli ospedali e di tutti gli infermi e della sanità militare italiana, che continua a generare vocazioni e opere di misericordia in tutto il mondo.

Dopo le numerose visite del pubblico alla chiesa della Maddalena, nell’ambito dell’iniziativa “le case dei santi”, che a Roma sta avendo ogni anno sempre più successo, ora si procederà ad una vasta opera di restauro. Di cui sarà oggetto anche il cosiddetto Cubiculum, ossia la stanza dove il santo morì il 14 luglio del 1614 e in cui sono oggi custoditi il cuore, altre sue preziosissime reliquie e ricordi personali.

Un altro importante incontro che si può fare alla chiesa della Maddalena è quello con il Crocifisso di legno strettamente legato alla vita di san Camillo e a uno dei momenti più difficili di questa vita.

Quando si trasferì nel convento della Maddalena, iniziò a prestare servizio presso l’ospedale di Santo Spirito in Sassia. I momenti di difficoltà erano molti. Troppi, almeno questo sentiva Camillo, un giorno in cui si mise a pregare davanti ad un Crocifisso. Il legno di cui era fatto era stato trovato misteriosamente presso l’ospedale e l’autore era ignoto. Ma a Camillo piaceva molto pregare inginocchiato a questa Croce.

E quel giorno particolare, in cui si sentiva stanco, frustrato, incerto, udì chiaramente una voce che dal quel Volto piagato gli parlava e gli diceva: «Che temi? L’opera che hai iniziato è mia non è tua». Ora questo crocifisso è posto nelle stanze camilliane ed è esperienza particolarmente intensa sostare a pregare dinanzi a Lui.

Dopo la sua conversione e la sua scelta di fede Camillo capì con chiarezza, anche se tra mille difficoltà, che voleva servire Dio attraverso la cura dei più deboli e bisognosi: e chi fra tutti era più debole e bisognoso, se non i malati e i feriti?

La Compagnia di san Camillo, da lui fondata, ebbe rapida diffusione e il 21 settembre 1591 fu elevata al rango di Ordine religioso da papa Gregorio XIV, che rimase colpito dall’eroismo con cui il futuro santo e i suoi compagni avevano assistito i malati durante la carestia del 1590 a Roma. L’8 dicembre del 560 san Camillo e i suoi primi compagni diedero i voti solenni aggiungendo a povertà, castità e obbedienza un quarto voto di assistenza dei malati anche rischiando la vita.

San Camillo nel 1607 si ammala gravemente e lascia la direzione dell’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli infermi, da lui fondato, ma continua ad assistere i malati fino alla morte, avvenuta il 14 luglio 1614 nel convento della Maddalena, divenuto sede dell’Ordine dei Camilliani. I suoi figli spirituali sono sparsi in tutto il mondo e offrono ogni giorno testimonianze di fede e di carità, sulle orme di Camillo che in ogni uomo sofferente vedeva Cristo sofferente.

 

Questo testo di Caterina Maniaci è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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