Su Radici Cristiane, la battaglia della Montagna Bianca

Sta per arrivare nelle case di tutti gli abbonati il numero di novembre di Radici Cristiane. Nell’Editoriale, il direttore, Prof. Roberto de Mattei, si chiede per quali ragioni sul tema dell’aborto i vescovi tacciano: con due atti recenti il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha reso l’aborto più facile, lo ha esteso alle minorenni, lo ha sottratto al giudizio morale, privatizzandolo e lasciandolo alla coscienza fragile di chi non ha ancora chiara la percezione del male. Perché in merito la voce della Conferenza Episcopale si è levata in modo a dir poco flebile, per non dire inesistente?
In Attualità si analizza la grammatica “arcobaleno”, che si ripropone di dominare le coscienze attraverso il linguaggio. Tratto comune di tutte le ideologie, compresa la Gender Theory, infatti, è quello di creare una realtà inesistente, anche con l’ausilio di nuovi termini, di un nuovo vocabolario. Ecco così la produzione di un’antilingua – neologismo inventato da Italo Calvino – o di una neolingua – come scrisse Orwell -.
Vi sono sintomi di rivoluzione nel mondo, una rivoluzione polimorfa e violenta. Nei tanti, troppi Paesi vittime del comunismo. Ed anche nei tanti, troppi Paesi vittime dell’islam. Ma non solo. Avviene anche laddove ci si illuda di vivere in uno Stato di diritto. Come in Europa, dove rispuntano antichi estremismi, e negli Stati Uniti, scossi da abusi, discriminazioni e violenze di matrice neo-marxista.
Sull’emergenza Covid vi sono precise responsabilità da parte dell’Oms, come spiega l’ambasciatore di Taiwan Sing-Ying Lee. In un’intervista, invece, il prof. Joseph Tritto punta il dito ed accusa la Cina: la pandemia non ha alcuna origine naturale, ma è stata confezionata in laboratorio, a Wuhan. Ed, aggiunge, attenzione alle guerre biologiche: basta un dollaro per distruggere un chilometro quadrato di territorio contro i 2 mila delle armi convenzionali, i 900 di quelle nucleari ed i 600 di quelle chimiche.
Il Dossier ricorda i 400 anni dalla battaglia della Montagna Bianca, avvenuta nei pressi di Praga, battaglia di grande valore simbolico: segnò l’importante vittoria della Lega Cattolica, al grido di «Santa Maria», sulla Confederazione boema, protestante. In molti attribuirono il trionfo all’intervento di padre Domenico di Gesù Maria, carmelitano, ritenuto santo già quand’era in vita, vero sprone spirituale per l’esercito. Di certo una viva devozione si sviluppò attorno alla statua di Gesù Bambino, donata dalla principessa Polissena Lobkowitz ai Padri Carmelitani della chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Praga. Anche quando i religiosi vennero scacciati dal Santuario, tale devozione si mantenne in tutte le case dell’Ordine e nel mondo cattolico intero. Sinché il testimone non venne raccolto dai Carmelitani di Arenzano. Mentre nell’attuale chiesa di Roma, sempre intitolata a Santa Maria della Vittoria, venne collocata nel 1620 l’immagine miracolosa della Natività, immagine cui venne attribuito l’insperato successo militare ed ancora oggi sicuro punto di approdo per la fede e per le preghiere di molti.
Il card Raymond Leo Burke individua la fonte della nostra gioia e della nostra pace nel seguire Cristo sulla Via della Croce, ogni giorno ed in ogni istante. La certezza della Venuta finale di Cristo non ci terrorizza, ma piuttosto ci ispira a prepararci ad essa ogni giorno.
In Religione si parla di Santa Scorese, la 23enne uccisa il 15 marzo 1991 con tredici coltellate da un folle, invaghitosi di lei, ma non ricambiato. La giovane, infatti, non voleva altro che appartenere a Dio, consacrarsi a Lui, unico fine della sua vita. Per questo la Curia arcivescovile di Bari ne avviò presto il processo di beatificazione. Ora la documentazione è all’esame della Congregazione per le Cause dei Santi.
In Storia la rivista Radici Cristiane racconta le vicende militari ed umane di Carlo Antonio Gastaldi, un piemontese, che aderì al “brigantaggio” meridionale, sorto in epoca risorgimentale come un’autentica insurrezione politica, finalizzata a restituire il Regno di Napoli al suo legittimo sovrano.
Tesori d’Italia presenta San Falco di Palena, luogo di chiese e di santi, di preghiera e di eremitaggi. Qui giunse ed operò san Falco, i cui resti riposano nella chiesa a lui intitolata: la sua popolarità è ancora oggi legata alla sua fama di esorcista ed ai vari miracoli compiuti. Ma qui ebbero i natali anche la beata Florisenda e san Nicolò, passarono o soggiornarono sant’Antonino martire, San Domenico abate, san Francesco d’Assisi, san Pietro da Morrone, più noto come papa Celestino V. Una terra, insomma, imbevuta di profonda fede…
In Arte e Letture si presenta il San Giovanni Battista di Tiziano Vecellio, realizzato per la chiesa di S. Maria Maggiore, a Venezia: pienamente “romano” è il corpo statuario ed eroico del protagonista, dichiaratamente modellato sull’esempio delle statue antiche, come l’Apollo del Belvedere, fiore all’occhiello della collezione dei papi in Vaticano. Ma il riferimento è anche ad artisti come Michelangelo, di cui Tiziano richiama il Cristo Redentore.
In un altro, interessante articolo si parla del tabernacolo: indica la piccola dimora di Dio presso gli uomini. Dimora, che nei secoli è mutata notevolmente. Si passa dal “Pastoforio”, una vera e propria stanza “dedicata”, alla pisside, dal tabernacolo a muro a quello sospeso, da quello pensile a quello murato. Modi diversi con la medesima funzione di custodia eucaristica…
La musica per il servizio divino, dopo il Concilio Vaticano II, ha conosciuto una crisi, da cui non riesce ancora ad uscire. Non che manchino ancora oggi validi compositori, in grado di contribuire al tesoro della Chiesa, da conservare e da promuovere. Occorre però avere il coraggio di osare per mostrare la vitalità della tradizione, che non è nel passato, ma nell’eterno: ad affermarlo, è in un’intervista il maestro Aurelio Porfiri.
Chiudono la rivista le consuete rubriche ovvero le News, L’arte racconta¸ le Letture consigliate ed I lettori ci scrivono. Per informazioni e abbonamenti, www.radicicristiane.it