“Sii benedetta, o Croce, unica speranza!”

Ora, come si può beneficiare nel corso dei secoli dei frutti abbondanti della Redenzione, dei doni e delle grazie meritate sulla Croce, e applicarli ai singoli uomini? Ciò avviene in diversi modi. Certe grazie Dio le concede senza il nostro concorso, molte altre invece le otteniamo solamente tramite il nostro concorso, cioè nella misura in cui ci prepariamo a riceverle e facciamo buon uso dei mezzi della Grazia.
Secondo l’ordinamento divino, esistono nella Chiesa molteplici aiuti della Grazia: quelli fondamentali sono da un lato la preghiera e le opere buone, dall’altro i sacramenti e il Sacrificio della santa Messa. Tutti questi mezzi della salvezza sono canali attraverso i quali affluiscono a noi, in abbondante misura e per vie misteriose, le grazie che Cristo ci ha meritato.
Così Gesù Cristo, tramite il sacrifico della Croce, ha ottenuto una “Redenzione eterna”; ha cioè completato la Redenzione del Mondo una volta per tutte espiando tutti i nostri peccati e meritandoci tutte le grazie.
Attraverso il Sacrificio della Croce chiediamo e otteniamo di conseguenza ogni riconciliazione e perdono nel tempo come anche ogni beatitudine e gloria nell’eternità. A coloro che si separanoda questo Sacrificio, lo disprezzano e lo rigettano con infedeltà e disobbedienza San Paolo dice: “non vi rimane più Sacrificio per il perdono dei peccati, ma solo l’attesa angosciosa del giudizio e l’ardore di un fuoco, che divorerà i ribelli” (Ebr 10, 26).
Perciò intoniamo con letizia e imploranti il canto della Chiesa: “Sii benedetta, o Croce, unica speranza! Moltiplica nei fedeli la Grazia di Dio E cancella la colpa di tutti i peccati!”.