Sedevacantismo

Sedevacantismo è la posizione che la Sede di Roma in un determinato periodo sia vacante malgrado l’apparenza contraria. Il sedevacantista nel senso pieno del termine non solo adotta questa posizione, ma compie anche un atto in seguito, sottraendosi all’autorità del papa apparente in questione.
Questo atto, però, è altamente pericoloso, poiché se il sedevacantista si sbaglia nella sua posizione ed il papa apparente è davvero papa, il suo atto costituisce un atto di scisma, un atto di sottrarsi all’autorità del vero papa, e di mettersi fuori della Chiesa, così che, se non se ne pente, si dannerà.
Di fatti è dogma di Fede che la Santa Madre Chiesa romana sia l’unica arca di salvezza (Concilio Laterenense IV) e per appartenersi ad Essa è necessario sottomettersi al papa (cfr. la prima nota della Chiesa professata nel Credo, ossia l’Unità).
La Bolla Unam Sanctam dice chiaramente: ‘Noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo, ed affermiamo che è assolutamente necessario alla salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al romano pontefice’.
Ne consegue che il sedevacantismo si può giustificare solo nel caso di certezza assoluta che la sede di Roma sia vacante: certezza assoluta non nel senso soggettivo, bensì nel senso oggettivo: sulla base di una dimostrazione incontrovertibile del fatto.
Chiediamoci dunque se i sedevacantisti si giustifica rispetto a papa Francesco, per i motivi da loro tipicamente addotti: cioè per l’eresia.
Tre sono i fatti che qua si devono dimostrare:
1) Papa Francesco è eretico;
2) Un papa eretico cessa ipso facto di essere papa;
3) La cessazione di essere papa non ha come conseguenza la defezione della Chiesa.