Scuola e Sorgente donde la Vita Cattolica riceve lo Spirito di Sacrificio

Una degna celebrazione della Messa, e la devota partecipazione ad essa…appartengono al mezzo principale per l’acquisto delle virtù; perché la liturgia della Messa, per la sua natura, è incline/intenzionata ad impressionare e commuovere profondamente coloro che ivi partecipano con fede ed attenzione; è suo compito eccitare e svegliare nel celebrante e nei fedeli presenti dei sentimenti e pensieri pii, affetti salutari, e risoluzioni ed atti di virtù accettabili a Dio. Il Sacrificio Eucaristico è costituito in modo da fungere da scuola nella quale le più abbondanti virtù sono svegliati e nutriti, rafforzati e purificati.
È dall’Altare che parte l’impulso che sprona a desiderare le virtù più alte, che sprona alla perfezione più eccelsa. Noi dobbiamo progredire nella via della salvezza, dobbiamo crescere nella sapienza e nell’amore di Gesù Cristo; ma in quale altro posto potremmo trovare tale incitamento alla pietà? Dove trovare un cibo per l’anima tanto puro, nutriente, e rafforzante, per vivere virtuosamente, per vivere religiosamente—dove, se non nella santa Messa? Fede, speranza, carità, umiltà, mitezza, obbedienza, pazienza, gratitudine, rassegnazione, abnegazione, rinuncia—tutte le virtù fioriscono nell’atmosfera divina che avvolge l’Altare durante la santa Messa.
Perché nella Messa il Signore compie misticamente, alla presenza dei fedeli, l’opera intera della redenzione—offre la Sua vita di sacrificio e la Sua morte sacrificale—e con ciò Egli si rivela a noi nella più intima prossimità quale sfavillante ed influente Modello di ogni virtù e santità. Ci si chiede: avrebbe potuto il Dio-Uomo praticare e rivelare il Suo ardente e giocondo amore di sacrificio, la Sua umiltà e la Sua obbedienza, il Suo amore di povertà, di mortificazione, di nascondimento in modo più stupefacente di quanto Egli rivela e pratica con il Sacrificio Eucaristico?
Una volta, il nostro Signore mostrò a s. Mechtilde un grande anello che circondava Egli e l’anima della santa; questo anello conteneva sette pietre preziose che rappresentarono i sette modi in cui il Signore è presente nel Santo Sacrificio per la nostra redenzione. E cioè, Egli discende sull’Altare con tale grandezza di umiltà perché non esiste bassezza a cui il Signore non si pieghererebbe, qualora Egli fosse desiderato; e discende sull’Altare con tale pazienza perché non esiste peccatore o nemico che Egli non sopporti e al quale non darebbe la piena assoluzione dei propri peccati qualora desiderasse riconciliarsi con Lui; e discende sull’Altare con tale grandezza d’amore perché non esiste cuore tanto indurito o indifferente che Egli non possa infiammare ed intenerire qualora la volontà del peccatore lo desiderasse; e discende sull’Altare con tale sconfinata generosità perché nessuno è tanto povero da non essere da Lui abbondantemente arricchito; e discende sull’Altare come un cibo così dolce e piacevole al palato perché non c’è ammalato o affamato che non possa essere da esso invigorito e totalmente soddisfatto; e discende sull’Altare con tale luminosità perché nessun cuore fosse tanto accecato o oscurato da non essere da Lui illuminato e purificato dalla Sua presenza; finalmente, discende sull’Altare con una tale pienezza di santità e di grazia che non esiste persona tanta pigra e distratta da non essere svegliata e ispirata dal Suo amore alla devozione.