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Scrigno di bellezze

Tesori d'Italia04 Settembre 2018
Testo dell'audio

A differenza di altre città italiane, il capoluogo della provincia trentina non ha nelle dimensioni né in una remota antichità i suoi punti di forza. Ciò che rende bella Trento, infatti, è anzitutto il suo essere una città ricca di storia e tradizione ma piuttosto circoscritta, che è possibile visitare in poco tempo anche se richiede, per essere conosciuta, una frequentazione assidua e vigile, capace di coglierne le peculiarità che la rendono un luogo quasi incantato.

Ad appena un’ora di strada da Verona, essa presenta un significativo numero di monumenti che per la gioia di chi la visita sono racchiusi in un’area non eccessivamente ampia, che è possibile attraversare agevolmente a piedi.

 

Il Castello del Buon Consiglio

Il Castello del Buon Consiglio è insieme al Duomo l’edificio più conosciuto e rappresentativo della città. Assai imponente nella struttura, è il più vasto complesso monumentale del Trentino Alto Adige ed è stato dal XIII al XVIII secolo residenza dei Principi Vescovi di Trento.

Sotto il versante storico e architettonico, il castello si presenta come un insieme di edifici differenti per epoca e stile anche se tutti racchiusi entro un’unica cinta di mura. Il Magno Palazzo, ampliamento cinquecentesco di una struttura precedente voluto dal cardinale Bernardo Clesio (1485-1539), venne così descritto in un poema di Pier Andrea Mattioli, suo medico personale: «Fondato, e posto è l’edificio bello / Nel miglior sito, che sia in quel paese. / Tutta si scorge la città da quello, / Come conviensi a così fatte imprese».

Della storia e degli artisti che hanno collaborato alla sua realizzazione, nel Castello del Buon Consiglio rimangono vasti cicli di affreschi e il prezioso apparato decorativo interno.

 

Il Monumento a Dante.

Il monumento a Dante, a pochi chilometri fuori dalla città, fu pensata per la prima volta nel 1896, venne in un primo momento accanton ata come idea, per essere poi realizzata qualche anno più tardi come “risposta italiana” alla realizzazione, a Bolzano, di un monumento al poeta tedesco Walther von der Vogelweide come simbolo della cultura germanica.

Particolarmente apprezzabili, ai piedi di Dante, sono i bronzi raffiguranti Minosse, giudice delle porte dell’Inferno dantesco, e altre scene della Commedia. Tutte immancabilmente sormontate dalla raffigurazione degli angeli dell’Empireo.

 

Basilica di Santa Maria Maggiore

Situata nel cuore del centro storico, la Basilica di Santa Maria Maggiore riveste una grande importanza storica. Si ritiene infatti che in origine fosse stata eretta addirittura da san Vigilio, patrono della città, e che rappresentasse il primitivo luogo di culto della comunità trentina, guidata da un vescovo sin dal IV secolo. Suffragano questa ipotesi alcuni scavi archeologici che hanno rilevato tracce di quella che Passio Sancti Vigilii veniva indicata come «Ecclesia intra civitatem».

Il già consistente valore storico della chiesa, inoltre, risulta arricchito dal fatto che abbia ospitato la terza parte del Concilio di Trento e che abbia dato sepoltura a san Vigilio e ai santi Sisinnio, Martirio ed Alessandro.

 

Questo testo di Giuliano Guzzo è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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