Il Santo Bambino di Lama dei Peligni

Nel Comune di Lama dei Peligni, in provincia di Chieti, esiste una tradizione tipica costituita dal culto al Santo Bambino, la cui immagine, munita di un’autentica che ne attesta l’origine, fu portata in paese nel 1760 da un frate francescano di ritorno dalla Palestina, fra’ Pietro Silvestri da Gerusalemme. Si narra che durante il viaggio abbia operato vari miracoli, acquisendo da subito la fama di grande taumaturgo.
La Sacra effigie raffigurante Gesù Bambino avvolto in fasce bianche ricamate d’oro è costituita da una statuetta di cera posta dentro un’urna d’argento rivestita di cristalli ed è collocata nell’altare maggiore della chiesa parrocchiale. Il Bambinello ha le braccia avvolte attorno al corpicino, le labbra chiuse e gli occhi neri ed aperti.
La viva devozione popolare
Sembra che nel 1761 sia stata istituita per la prima volta una festa in suo onore la terza domenica di maggio, anche con funzione propiziatoria di un buon raccolto, collocandosi in un periodo di risveglio della natura dopo la parentesi invernale.
Nel 1772 le celebrazioni festive furono caratterizzate da varie funzioni religiose, dalla processione, da un’orazione panegirica tenuta da un sacerdote opportunamente invitato, dall’accensione di falò, dai fuochi d’artificio e dall’esibizione di alcuni musicanti. Nel 1780 papa Pio VI concesse indulgenze ai fedeli, che in occasione delle feste avessero visitato la chiesa di S. Nicola.
Tra la fine del XVIII secolo e i primi anni del XIX, si deliberò di organizzare una fiera tenutasi ininterrottamente sino ad alcuni decenni fa.
Nel 1854, il Santo Bambino iniziò ad essere festeggiato anche il 20 settembre (giorno ora spostato alla terza domenica del mese) come ringraziamento per aver protetto il paese dal colera ed anche, specie nei decenni a venire, per il buon esito del raccolto estivo.
Protesse dalla peste
In occasione della grave epidemia influenzale detta “spagnola”, che interessò Lama dei Peligni tra il 1915 e il 1918, mietendo varie vittime, la Sacra effigie fu portata più volte in processione e tenuta esposta per vari giorni all’esterno della chiesa parrocchiale.
Un’immagine fotografica di una processione degli Anni Venti del secolo trascorso dimostra che, insieme all’urna, si portava in processione un grosso cero, probabilmente la cosiddetta torcia utilizzata localmente per i pellegrinaggi. Negli Anni Trenta si impartiva la benedizione dei campi.
Durante la festa di maggio tutt’ora si organizza una novena serale, il cui testo inizia con una lode alla figura di Gesù Bambino, cui seguono richieste di soccorso per animare la fede, liberare dal diavolo, accendere l’amore.
L’Adventus
Dal 1993 alle feste tradizionali di giugno e settembre si è aggiunto nel mese di agosto l’Adventus, una rievocazione storica della venuta del Santo Bambino a Lama, che ha luogo ogni due anni e coinvolge l’intero paese.
Nel giorno della rievocazione in ogni quartiere si allestiscono le scene, che rappresentano le tappe del viaggio di fra’ Pietro Silvestri da Gerusalemme a Lama e diversi aspetti della vita popolare del passato, utilizzando strumenti da lavoro, utensili, arnesi, oggetti domestici e abiti d’epoca. Nell’occasione un corteo composto da persone con abiti settecenteschi ha inizio dal piazzale di un convento francescano e si avvia verso la chiesa parrocchiale, fermandosi dinanzi ad ogni quadro di vita paesana.
Nel 2013 l’amministrazione comunale ha fatto realizzare una simbolica chiave d’argento del paese e una targa, che sono state collocate all’interno dell’urna. Due anni fa la Sacra effigie di Gesù Bambino ha ricevuto invece il titolo di co-protettore di Lama dei Peligni assieme a San Sebastiano e gli è stata intitolata la parrocchia, mutando la sua antica denominazione.