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San Pio X (parte II) – Il conflitto con la Francia

Storia19 Settembre 2020
Testo dell'audio

La politica anticattolica del governo francese era cominciata durante gli ultimi anni di papa Leone XIII e culminò nella legge di denuncia del Concordato e di separazione nell’anno 1905. La legge prevedeva che la gestione della cose del culto, a cominciare dal possesso degli edifici sacri, passasse ai laici sotto vigilanza prefettizia. Rifiutarsi di accettare la legge significava perdere tutto il patrimonio immobiliare ed affrontare realmente l’ignoto sia materialmente che spiritualmente. la maggior parte dei vescovi francesi fu favorevole a cedere ed a trattare col governo, ma l’ultima parola spettava al papa. La decisione gli costava notti di insonnia e di profonda angoscia, ma poi, con l’enciclica Gravissimo officio del 1906, oppose un rifiuto totale.

Nelle parole del padre Dal Gal nella biografia di san Pio X, su cui ci basiamo in questa sezione: ‘La sua condotta fu di una chiarezza cristallina. Messo da parte ogni sotterfugio politico, egli considerò solo l’aspetto religioso della questione. Cioè il fatto che le associazioni, sovvertendo la costituzione della Chiesa, avrebbero “violato i sacri diritti che tengono alla vita stessa della Chiesa”. Perciò le respinse. Davanti al problema di principio, non cercò alcun compromesso e scelse la strada più impervia. Disse di aver anteposto il “bene” della Chiesa ai suoi “beni”; ed affermò: “Meglio la libertà con la povertà che la ricchezza con la schiavitù.” A chi gli chiedeva come avrebbe potuto esercitare il suo ministero l’arcivescovo di Parigi senza casa, senza stipendio, e senza chiesa, rispose: “Si può sempre nominare arcivescovo un frate francescano, obbligato dalla regola a vivere in assoluta povertà”. Con il segretario, che gli riportava le obiezioni dei suoi critici, disse: “Io mi consiglio davanti al Crocifisso e poi prendo le mie decisioni.

Nella fermezza del papa c’era il desiderio di far ritrovare alla Chiesa la sua libertà, pur pagandola il prezzo più alto. La sua decisione, ed il discorso che pronunciò in seguito ai 14 vescovi da lui nominati per le sedi vescovili vacanti di Francia, sono tra gli atti i più alti della rettitudine e della semplicità cristiana del suo spirito, che non conosce compromesso quando si tratta di decidere tra il vero ed il falso, il bene ed il male.

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Preghiamo san Pio X che la gerarchia ed il clero tornino alla proclamazione chiara, pura ed incontaminata dell’unica, vera fede; che la Chiesa torni a collaborare intimamente con lo Stato per proteggere tutti i cittadini dalla falsità dottrinale e morale affinché gerarchia, clero, Chiesa, Stato possano efficacemente compiere il fine ultimo per cui esistono: la salvezza e la santificazione di tutti gli uomini.

San Pio X prega per noi! Amen.

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