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San Bernardo da Corleone

Tesori d'Italia21 Agosto 2021
Testo dell'audio

San Bernardo da Corleone nacque col nome di Filippo Latini a Corleone, in Sicilia, il 6 febbraio 1605, dunque durante la dominazione spagnola. Infatti, erano i Borgognoni, ovvero i soldati spagnoli, a presiedere l’antico borgo. Proveniva da una famiglia molto religiosa: il padre Leonardo era molto generoso e caritatevole con i poveri. La madre, Francesca Sciascia, era una terziaria francescana, tutta dedita ai poverelli ed alla preghiera. Inoltre aveva vari fratelli, di cui uno, Giuliano, era un sacerdote diocesano, morto in fama di santità.

Dai soldati il giovane Filippo imparò a tirar di scherma. Si rivelò molto bravo, tanto da esser ben presto nominato “prima spada di Sicilia”. Decise di dedicare la propria esistenza a penitenza, preghiera ed espiazione. Lui, che sino a quel momento gestiva a Corleone una bottega di calzolaio.

Cominciò a frequentare i frati minori cappuccini, chiedendo di essere ammesso nell’Ordine. Venne inviato al convento di Caltanissetta per il periodo di prova ed il 13 dicembre 1631 ricevette l’abito col nome di fra’ Bernardo. Esattamente un anno dopo emise la sua professione religiosa. La sua giornata era caratterizzata da preghiera, mortificazioni e digiuni, che amava fare con gioia. Numerosi sono i miracoli a lui attribuiti.

V’era un Crocifisso dipinto su una croce di legno che fra’ Bernardo aveva ricevuto in dono da un confratello. Su di esso amava meditare la Passione. Lo portava sempre appresso. Era miracoloso, poiché con esso il Signore gli aveva concesso la risurrezione di un morto, annegato in un fiume, e la guarigione di un idrofobo.

Un giorno fra’ Bernardo stava guadando un fiume, quando cadde in acqua. Stava affogando. Riuscì a salvarsi, ma si accorse di aver perso il suo amato Crocifisso, che aveva con sé. Allora, a gran voce, lo chiamò ed il Crocifisso, rimasto a galla, cominciò a tornare verso di lui contro corrente, sicché poté riprenderlo con immensa gioia.

 

Questo testo di Ascanio Massimo è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it

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