Sacro Cuore in Austria. Le origini della devozione

Le radici storiche della devozione al Sacro Cuore in mezzo alle cinque piaghe risalgono al VI secolo, in Siria: da qui tale devozione giunse in Occidente, in Spagna, in Gallia ed in Irlanda. Il costato aperto di Cristo, da cui si diffonde il suo Sangue e che pertanto fa da tramite fra il suo Cuore e noi, già fu venerato nel I millennio in tali regioni come somma espressione dell’amore di Cristo verso di noi, come fonte d’amore. E pure la risposta d’amore da parte del fedele venne tematizzata in questo stesso periodo. Questi temi furono ripresi nel II millennio dal benedettino Giovanni di Fécamp (ca. 990-1078), poi accolti ed approfonditi da san Bernardo nel XII secolo ed ecco che un primo riflesso entrò in Austria: un discepolo del santo, il monaco benedettino Goffredo († 1165), autore di opere di teologia monastica, era infatti abate ad Admont, in Stiria. Non lasciò però tracce in merito alla diffusione di questa devozione in quelle terre.
È comunque proprio attraverso la scuola cistercense, che venne approfondita la devozione alle cinque piaghe, coltivata in particolare da santa Lutgarda di St. Trond (1182-1246), negli attuali Paesi Bassi e, nel Duecento, presso l’abbazia di Helfta ad Eisleben, in Sassonia, ad opera di tre monache cistercensi: Matilde di Magdeburgo, santa Matilde di Hackeborn e soprattutto sua sorella minore, la badessa, santa Gertrude la Grande. Le religiose sperimentarono il ben noto «scambio dei cuori» col Signore. Per loro, l’afflato d’amore muove l’anima del fedele a compassione verso il Cristo sofferente e tale aspetto, nella devozione al Sacro Cuore, rimarrà prevalente fino al Seicento.
Sempre nel Trecento, la devozione alle cinque piaghe ed al Sacro Cuore fu praticata anche dai certosini. Nel Quattrocento Dionigi il Certosino venne influenzato dalle visioni e dalle dottrine mistiche sul Sacro Cuore di santa Lutgarda di St. Trond: aggiunse alla tradizione previa il tema del Cuore di Cristo quale modello di tutte le virtù. Al tradizionale carattere mistico della devozione al Sacro Cuore, incentrato sulla Passione di Cristo e sull’amore fra il Redentore ed il fedele, si aggiunse chiaramente, nella dottrina dei certosini tedeschi, il tema della riparazione e penitenza, fino ad allora piuttosto raro. Ne iniziò pertanto la diffusione attiva, benché il loro apostolato fosse diretto ai soli sacerdoti.
L’Ordine delle Orsoline, fondato nel Cinquecento da sant’Angela Merici (1474-1540), nel proprio Direttorio, redatto nel 1614, puntò esplicitamente alla finalità della vita spirituale delle monache: riposare nel Sacro Cuore di Gesù. Sarà proprio da quest’Ordine che, a partire dalle fine del Seicento, si giungerà alla fondazione delle Confraternite del Sacro Cuore in tutta l’Austria, annesse ai conventi, con laici provenienti da tutti i ceti sociali: furono strutture in grado di diffondere capillarmente tale devozione ovunque.
Questo testo di Don Marc Hausmann è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it