Quel Tricolore con la scritta “Jesus”

Pochi sanno che il Santuario di Monte Berico custodisce dal 1918 un vessillo italiano molto particolare; un Tricolore su cui campeggia, al centro, la scritta «Jesus» sopra lo stemma di Casa Savoia.
Realizzato da pie donne
La storia di questa bandiera inizia a Genova per iniziativa di una donna del popolo, Francesca Teresa Rossi; una donna pia e umile, che dedicò tutta la sua vita ad una specifica forma di culto verso il Nome di Gesù. Nata nel 1837, fece di questo culto la sua ragione di vita, unitamente ad una profonda azione caritatevole verso il prossimo, soprattutto verso gli abitanti dell’antico e povero quartiere genovese della Madre di Dio, oggi scomparso. Animata da un profondo senso religioso, pur nella sua semplicità e pochezza di mezzi, fu promotrice della costruzione di ben due chiese in Genova dedicate al Nome di Gesù: la parrocchiale in località Geo di Ceranesi, la cui prima pietra sarebbe stata posta nel 1923, e quella del Borghetto a Rivarolo, sorta nel 1924 come Oratorio pubblico.
Il vessillo tricolore, attualmente custodito nel Santuario di Monte Berico, venne voluto e commissionato da Francesca Teresa Rossi, che lo consegnò l’8 settembre 1918 a Mons. Angelo Bartolomasi, primo Ordinario militare dell’Esercito italiano.
In riparazione delle bestemmie
La bandiera era stata realizzata da un gruppo di pie donne genovesi per iniziativa, appunto, di Francesca Teresa Rossi, che, nei primi mesi del 1918, aveva pensato di far imprimere sul bianco del Tricolore il Nome di Gesù, per infondere coraggio ai soldati e restituirli incolumi alle famiglie, ma anche come forma riparatrice verso le bestemmie che, in clima di laicismo dilagante, andavo orrendamente diffondendosi nei campi di battaglia. Un’idea che inizialmente apparve strana e bizzarra e come tale fu anche accolta in disparati ambienti. La determinazione e la tenacia di quel manipolo di pie donne, unitamente ad una mobilitazione di un altro gruppo di donne genovesi, consentirono in pochissimo tempo di raccogliere in tutta Italia oltre centomila firme di adesione al progetto. Firme che, raccolte in un album, furono consegnate all’Ordinario Militare assieme alla bandiera, che nel frattempo le Suore Riparatrici di Genova avevano terminato di ricamare.
Il processo di beatificazione
Questo album è tuttora conservato nel Museo dei Cappuccini in S. Caterina a Genova. La guerra di lì a poco terminò e la bandiera il 26 dicembre 1918 venne portata a Trento e benedetta dal Vescovo Mons. Celestino Endrici. Successivamente venne portata come una reliquia in varie città d’Italia sino in Istria ed infine a Vicenza, che si era trovata al centro del fronte bellico, dove venne donata Santuario di Monte Berico, che tutt’oggi la custodisce.
Teresa non vide la consegna della bandiera, perché morì il 14 marzo 1918, uccisa in meno di due settimane da una stomatite cancrenosa. Nel 1932 venne aperto il suo processo di beatificazione, mentre nel 1987 ebbe luogo la traslazione della salma di Francesca Teresa Rossi dal cimitero di Staglieno alla chiesa della Santissima Annunziata di Portoria, più conosciuta come chiesa di Santa Caterina nel centro cittadino di Genova, quartiere di Portoria.
Questo testo è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it