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Profeta e dottore della crisi contemporanea

Religione01 Novembre 2018
Testo dell'audio

Se qualcuno mi chiedesse d’indicare un apostolo tipo per i nostri tempi, risponderei senza incertezza facendo il nome di un missionario. E, dando una risposta così sconcertante, avrei la sensazione di far qualcosa di assolutamente naturale. Infatti certi uomini, posti nella linea del profetico, sovrastano le circostanze naturali.

 

Un nuovo Elia

Basta esemplificare con Elia. Fra cent’anni, noi che viviamo oggi saremo stati superati dalla marcia del tempo, come oggi sono gli uomini di cent’anni fa. Saremo arretrati, anacronistici, ammuffiti.

Fra duecento, fra trecento anni saremo più o meno incrostati nel regno della morte, delle ombre e della storia, quanto le mummie egiziane che aspettano il giorno del Giudizio Universale nelle sale del British Museum. E che cosa dire della nostra “situazione” fra mille anni?

Infatti vi è qualcuno che è vivo, vivissimo, e che sarà l’ultima parola dell’apostolato moderno, non oggi, ma alla fine del mondo, quando noi saremo immersi nella più totale anacronicità… È il profeta Elia! Sì, apostolo moderno, e modernissimo, non perché sia scritto di lui che sarà partecipe dello spirito e delle tendenze degli uomini che vivranno allora, ma perché sarà mandato da Dio come uomo forte, idealmente adeguato a combattere la corruzione del secolo nel quale tornerà su questa terra.

Elia sarà moderno non per aver assunto lo spirito e la forma degli ultimi anni della storia – non conformatevi a questo secolo, ammonisce san Paolo – ma perché sarà adatto e adeguato al tempo. Adatto nel senso che sarà “atto” a fare il bene. Inoltre, adeguato nel senso che disporrà dei mezzi adeguati per punirlo. E perciò stesso modernissimo. (…)

Senza paragonarlo a Elia – profeta incaricato di una missione pubblica – negli scritti di san Luigi Maria Grignion da Montfort vi sono lumi profetici impressionanti, di un valore puramente privato, che eppure hanno con Elia una certa analogia. E proprio nei termini di questa analogia il santo francese è un modello di apostolo per i nostri giorni e per i secoli venturi. (…)

 

La Rivoluzione

Prendendo in considerazione i fatti dal punto di vista del Santo Padre Leone XIII nella lettera apostolica Annum ingressi. La Rivoluzione Francese fu una conseguenza del Protestantesimo. (…) La Rivoluzione Protestante è stata una forma ancestrale della Rivoluzione Francese, come questa lo è stata del comunismo. E ciascuna di queste forme ancestrali conteneva già in sé tutte le tossine di quella che l’ha seguita.

Sono tre malattie, successivamente più gravi, provocate dal medesimo virus. O sono tre fasi, successivamente più gravi, della stessa malattia. Oppure tre tappe di una Rivoluzione totale e universale.

Ebbene, san Luigi Maria Grignion da Montfort è stato, di questo processus storico, un autentico profeta. Nel momento in cui tanti spiriti illustri si sentivano completamente tranquilli quanto alla situazione della Chiesa, cullati in un ottimismo noncurante, indolente, sistematico, egli ha scandagliato con sguardo d’aquila le profondità del presente e ha predetto una futura crisi religiosa, in termini che fanno pensare alle disgrazie che la Chiesa ha sofferto durante la Rivoluzione, cioè l’instaurazione del laicismo di Stato, l’erezione della Chiesa Costituzionale, la proscrizione del culto cattolico, l’adorazione della Dea Ragione, la prigionia e la morte di Papa Pio VI, i massacri o le deportazioni di sacerdoti e di religiose, l’introduzione del divorzio, la confisca dei beni ecclesiastici e così via.

Ancora di più. Per entusiasmo e gioia nostre, il santo ha profetizzato una grande e universale vittoria della religione cattolica nei giorni venturi. (…)
La regione da lui evangelizzata fu tanto immunizzata in profondità contro il virus della Rivoluzione da sollevarsi in armi contro il governo repubblicano e anticattolico di Parigi. Se san Luigi Maria Grignion da Montfort avesse esteso la sua azione missionaria a tutta la Francia probabilmente la sua storia sarebbe stata diversa e diversa la storia del mondo. (…)

 

Schiavo di Maria Ss.ma

San Luigi Maria Grignion da Montfort, che nutriva per la Ss.ma Vergine la devozione più ardente, compose  a sua lode il Trattato della vera devozione a Maria, il quale oggi costituisce il fondamento più robusto di tutta la pietà mariana profonda. D’altro canto, con le sue missioni, avvicinava il popolo ai sacramenti, l’infervorava al rosario, in una parola svolgeva un’opera diametralmente opposta agli intenti dei giansenisti.

Questo comportò per lui, negli stessi ambienti cattolici, un’aperta persecuzione, che gli valse le più grandi umiliazioni. (…) Si può dire che è stato uno dei santi più disprezzati e umiliati nei venti secoli di vita della Chiesa. Insomma, gli fu permesso di esercitare il suo ministero solo in due diocesi (…) E, umiliato fino alla fine, lottò fino alla fine. (Catolicismo, n°53, 1955).

 

Questo testo di Plinio Correa de Oliveira è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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