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Obbedienza e suffragi (Parte I)

Catechesi09 Novembre 2020
Testo dell'audio

A consolazione poi di coloro che vivono sotto obbedienza religiosa, e che non sono liberi della loro volontà, aggiungeremo che facendo essi la volontà dei superiori, tornano a Dio più graditi e soccorrono le anime purganti più efficacemente che se facessero grandi mortificazioni.

Su di che riesce molto istruttivo l’esempio di S. Margherita M. Alacoque, la cui generosità spingendola ad eccedere la misura delle sue forze, le superiore erano costrette a sorvegliare e reprimere i suoi passi nel cammino della penitenza. Nondimeno ella le pregava ogni giorno per ottenere il permesso d’infliggersi nuovi tormenti, e grande era la sua desolazione quando glielo negavano.

Un giorno in cui aveva avuto licenza di disciplinarsi in suffragio delle anime del Purgatorio, lasciatasi trasportare da soverchio zelo, oltrepassò i limiti dall’obbedienza concessale; ed ecco le anime del Purgatorio circondarla, e gemendo lamentarsi con lei perché le angosciava invece di sollevarle; in tal modo volle mostrarle il Signore che l’obbedienza è la più bella mortificazione per una persona religiosa, e ch’ei non accetta tutto ciò che vien fatto in contrarietà di essa.

Del resto chi voglia essere esatto nel praticare la regola, trova in comunità molte occasioni di mortificazione. Diceva S. Giovanni Berchmans che la sua penitenza maggiore era quella della vita comune, e un santo religioso paragonava la vita monastica, quando sia severamente praticata, ad un martirio più penoso del martirio di sangue, a cagione della sua durata, e però assai meritorio ed efficace a preservarci dal Purgatorio.

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