“O bella mia speranza”(1732)

Nel 1732, un sacerdote, Alfonso Maria de’ Liguori, nato vicino Napoli, era impegnato da qualche anno anche in una catechesi per il popolo illetterato. Nel suo disegno pastorale utilizzò pure le c.d. “cappelle serotine”. In pratica, nelle ore serali, nelle piazzette di Napoli, gente dei quartieri disagiati (i c.d. “lazzaroni”) si riuniva per pregare e per ascoltare riflessioni religiose. Inoltre si cantava. In tale progetto, attuato in più punti della città (presso “cappelle”), operai e artigiani venivano così avvicinati alla vita ecclesiale. Tale impegno religioso utilizzava anche delle composizioni musicali mariane. Alfonso Maria de’ Liguori era un teologo moralista. Nelle pause del suo ministero componeva diverse melodie. Era un modo per favorire in modo semplice la contemplazione dei Misteri della Redenzione. Alle sue opere inserì anche un nuovo canto dal titolo: “O bella mia Speranza”.