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Nella pietra mille anni di fede

Tesori del Mondo18 Ottobre 2021
Testo dell'audio

Da molti è chiamata la “Piccola Notre Dame”, anche se proprio piccola non è. Un edificio romanico che dal 1176 fu di fatto ricostruito, mantenendone le fondazioni. Splendida realizzazione di uno slancio mistico, operata dalle mani dei capimastri franco-renani, rimanendo però con un che di incompiuto alle soglie dell’età moderna. Oggi è universalmente riconosciuta come un capolavoro dell’architettura gotica franco-tedesca.

Il volto di Notre-Dame è un’imponente e massiccia facciata in estrema antitesi con quanto racchiude e riflette all’interno. È realizzata in arenaria rosa o rossa dei Vosgi, una pietra alquanto lavorabile, che assume le più suggestive sfumature con lo scorrere delle ore del giorno.

Viene tradizionalmente attribuita all’anno 1277 e ad Erwin von Steinbach, capocantiere del Duomo per almeno un trentennio, il quale, seppure altri l’avessero già impostata in precedenza, la portò fin oltre il rosone centrale. Egli intendeva sovrapporre alla massiccia struttura muraria una cortina leggera e ariosa di cuspidi e arcate, sormontate da due altissime torri poligonali slanciate da guglie traforate come pizzi. Solamente quella di sinistra venne però innalzata.

Un mito, quello di Erwin von Steinbach, creato in epoca romantica, quando fu investito del ruolo di inventore di un presunto stile nazionale tedesco. Alimentato dalla grande diffusione, in area germanica, delle soluzioni da lui adottate (Friburgo, Colonia, Ratisbona), trovò un grandissimo propugnatore in un ventenne studente di nome Goethe, che fu folgorato da questo edificio, per lui incarnante l’essenza dell’arte gotica. Grazie a Goethe, il personaggio von Steinbach divenne un mito, protagonista di leggende popolari e di un’iconografia propria, pullulanti di tradizioni infondate come quella relativa ad un’immaginaria figlia Sabina, scultrice attiva proprio nel transetto di Notre-Dame.

Preziosi tesori cela la piccola Notre Dame: tra questi, un orologio astronomico di epoca rinascimentale, restaurato nell’Ottocento. Un orologio, che giunge al XXI secolo come sorta di opera d’arte totale capace di stupire le generazioni di credenti. è un unicum, in grado di riprodurre il moto di precessione degli equinozi.

 

Questo testo di Anna Adami è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it

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