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Macron, Metsola e il baratro che ci attende

Analisi e commenti29 Gennaio 2022
Testo dell'audio

Lo scorso 19 gennaio, Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, inaugurando al Parlamento europeo il semestre di presidenza della Francia, ha proposto di inserire l’aborto come diritto fondamentale dell’uomo, nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea, approvata a Nizza nell’anno 2000 e poi ratificata dal Trattato di Lisbona del 2007 come una sorta di carta costituzionale europea. A fianco di Macron, a Strasburgo. c’era l’eurodeputata  maltese Roberta Metsola, eletta il giorno prima presidente del Parlamento europeo, in sostituzione di David Sassoli. 

Dopo l’elezione la neo-presidente Metsola ha voluto rassicurare chi si era preoccupato per alcune sue precedenti dichiarazioni contro l’aborto . “Sull’interruzione di gravidanza – ha detto – la mia linea sarà quella dell’Aula”.

Interruzione di gravidanza, non aborto; conformità alle decisioni della maggioranza dei parlamentari, presumibilmente non solo sull’aborto, ma su qualsiasi abominio l’assemblea dovesse esprimersi. 

E, il giorno dopo, la presidente Metsola ha ascoltato le parole di Macron senza batter ciglio.

La proclamazione, da parte di Macron, dell’aborto come un diritto dell’uomo, fatta davanti un’assemblea plenaria che comprendeva molti cattolici e molti conservatori, ha assunto il significato di una sfida frontale, come quando un predecessore di Macron, Jacques Chirac, si opponeva all’inserimento nella Carta dei Diritti  di qualsiasi riferimento alle radici cristiane dell’Europa in nome della tradizione laica e rivoluzionaria della Francia. 

La Rivoluzione francese pesa ancora all’inizio del ventunesimo secolo e dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789 derivano tutti i diritti moderni e postmoderni, compreso lo slogan delle femministe “il corpo è mio e lo gestisco io”, su cui si fonda il preteso diritto dell’aborto.

A questa proclamazione di pseudo-diritti l’uomo di retta  coscienza deve opporre un no assoluto, senza eccezioni e senza compromessi.  

La ragione, la coscienza, la legge naturale impressa nei nostri cuori ci dice che mai, in nessun caso, è lecito uccidere l’essere umano innocente. La proibizione dell’aborto, dell’infanticidio, dell’eutanasia, dell’omicidio in generale, si basa su questa legge, che è assoluta, senza eccezioni, senza compromessi possibili. Se si ammette un’eccezione alla legge morale, tutta la morale crolla. 

Sotto questo aspetto, la disposizione al compromesso di Roberta Matsola appare non meno grave della provocazione anticristiana di Macron. Emmanuel Macron è un nemico dichiarato della legge naturale e cristiana, che trasforma un delitto in diritto.  Roberta Matsola è un falso amico che, accettando la trasformazione del delitto in diritto, contribuisce al disarmo psicologico e morale dei difensori della vita. Il risultato è una banalizzazione del male che in molti Paesi, compresa l’Italia ha portato all’uccisione di massa attraverso la pillola abortiva. In Italia, in molte regioni, i farmaci fat da te sono diventati il primo sistema per abortire, mentre la chirurgia è diventata minoritaria “La Repubblica”, 28 gennaio 2021). Mancando il trauma psicologico dell’intervento ospedaliero, le coscienze si assuefano più rapidamente al male, di cui diventa anche impossibile misurare l’estensione nella società.

Però dobbiamo ricordare che ogni colpa ha una pena. E più una colpa è grave, più grave è la pena. Le colpe individuali hanno la loro pena in questo mondo o nell’altro, prima o dopo la morte. Ma se le colpe sono pubbliche, commesse da una nazione o da più nazioni, le pene avvengono su questa terra, perché le nazioni, a differenza degli uomini, non hanno un destino ultraterreno.

La pandemia in atto, i venti di guerra che arrivano dall’Europa dell’Est, la possibile deflagrazione di una crisi economica sono tutti elementi di preoccupazione che dovrebbero farci riflettere. Se la riflessione manca, le nazioni si avviano con superficiale incoscienza verso il baratro che le attende. E agli uomini riflessivi e di retta coscienza non resta che continuare a pregare e a combattere, affidando tutto alle mani di Dio. (Roberto de Mattei)

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