Luoghi di sosta e di contemplazione

Viaggiando da nord a sud lungo la Maremma, sono tanti i luoghi d’interesse storico e artistico, che invitano il visitatore alla sosta e alla contemplazione: la regione dischiude così un patrimonio d’inestimabile valore, che testimonia una ricchezza ed una varietà di tesori, frutto del tempo e del passaggio di uomini e saperi vissuti «traversando la Maremma Toscana», per dirla con un notissimo componimento di Giosuè Carducci. Lo stesso poeta passò parte della propria giovinezza a Bolgheri, piccolo borgo ove troneggia un maestoso castello in mattoni rossi, ben conservato, anticamente di proprietà della famiglia Gherardesca e rimaneggiato nell’Ottocento, posto al termine di un lungo viale di cipressi «alti e schietti», immortalati nella celebre ode Davanti San Guido. Il piccolo oratorio, titolo della poesia, venne costruito agli inizi del Settecento dalla potente casata di Donoratico ed è un semplicissimo luogo di preghiera, immerso nella pace della campagna toscana.
Accanto a questi reconditi gioielli si trovano monumenti e opere d’arte ancor più sorprendenti: è il caso di Piombino, che lungo le contrade conserva intatti il quattrocentesco Palazzo dei Priori, la Cittadella, realizzata per volontà degli Appiani, signori della città, e il Cassero pisano ossia il fortilizio difensivo di origine medioevale, rimodernato nel Cinquecento da Cosimo I de’ Medici per adattarlo alle nuove tecniche belliche. Anche la città di Grosseto esibisce numerose torri edificate per presidiare il territorio e difendersi dai nemici: di particolare importanza è il Cassero senese, unica porzione della cinta muraria pure risalente all’età medioevale. Le mura, ricostruite nel Rinascimento, sono sopravvissute quasi intatte sino ai nostri giorni e sono inframmezzate da sei grandi bastioni.
Il vero tesoro della città, punteggiata di chiese e palazzi, è tuttavia la cattedrale di San Lorenzo, eretta dall’architetto Sozzo di Rustichino alla fine del XIII secolo su di una pieve preesistente: a croce latina, si presenta suddivisa in tre navate sobrie e austere e custodisce capolavori assoluti quali l’Assunta di Matteo di Giovanni, dipinta sul finire del Quattrocento e oggetto di fervida devozione, un Crocifisso ligneo attribuito al Vecchietta e le vetrate con storie dei santi composte su disegno di Girolamo di Benvenuto in piena età umanistica.
Le forme rinascimentali sono ben visibili anche nelle architetture maggiori di Tarquinia, l’antica Corneto: il cardinale Giovanni Maria Vitelleschi vi fece erigere l’omonimo palazzo, luminoso esempio di ars aedificandi quattrocentesca. Incamerato dalla Sede apostolica, fu utilizzato da Leone X e dai suoi successori come residenza secondaria; alla stessa epoca risalgono inoltre le fortificazioni del porto, progettate nientemeno che da Michelangelo e Antonio da Sangallo.
Castel del Piano è altrettanto nota per l’illustre tradizione pittorica: essa è infatti la patria della famiglia Nasini, che tra XVII e XVIII secolo vantava diversi artisti attivi in Maremma. Altri numerosi spazi attendono di essere scoperti nelle loro caratteristiche bellezze, a dimostrazione di come la Maremma sia una terra d’arte, di fede e di tradizione: l’ingegno dell’uomo, ma anche la varietà del Creato, si manifestano qui nei manufatti, nei paesaggi, nella flora e nel folclore unici e mantenuti intatti nei secoli in tutta la loro essenza.
Questo testo di Antonio Lambertini è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it