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Le stanze miracolose di san Giuseppe Calasanzio

Arte e Cultura26 Novembre 2018
Testo dell'audio

Ubicate nell’Antico Palazzo Torres, dietro la Chiesa di San Pantaleo, le stanze di san Giuseppe Calasanzio (1557-1648) racchiudono in tutta la loro semplicità una stupenda attrazione per questo grande santo. Impressiona fortemente come la sua camera personale sia piccola, spoglia, povera e semplice, priva pure di un ufficio in più per ricevere le visite.

Il fondatore dell’Ordine dei Padri Scolopi infatti con molta umiltà chiese per sé soltanto il minimo indispensabile che serve a una persona per riposarsi, pregare, leggere e scrivere.

Fortunatamente questa camera, nella quale il santo è vissuto ben 36 anni (1612-1648), è rimasta inalterata e intatta da allora: lo stesso pavimento di mattoni, lo stesso soffitto di travetti in legno, le stesse pareti, la stessa porta, le stesse finestre, il letto, il seggiolone, il tavolino, la lampada ad olio, persino la stessa scopa, tutti oggetti propri del Santo; l’unica stonatura è il fregio alto, appartenente all’antico Palazzo Torres e che il santo durante il suo periodo di soggiorno fece ricoprire di calce.

Non è per niente un fatto comune che quando una persona muoia si chiuda a chiave la sua stanza e non si getti via niente di ciò che in essa si trovi, ma con la stanza di san Giuseppe Calasanzio è stato fatto proprio così: come se i frati scolopi che lo assistevano non avessero avuto alcun dubbio che un giorno quella stanza diventasse un luogo importante e oggetto di venerazione per molti.

Nell’antica sagrestia del tempo, attigua alla camera, oggi chiamata “Cappella delle Reliquie”, si possono ammirare gli oggetti utilizzati dal Santo, quali il calice, il corporale e la patena, oltre che trovare le reliquie estratte sia durante l’autopsia per la morte, sia durante la beatificazione (1748): all’interno di grandi armadi vengono conservati infatti il cuore, il fegato, il cranio, la milza e la lingua, tutti custoditi in preziosi reliquiari ad opera di Angelo Spinazzi.

La scena forse più sublime avvenuta nella sua stanza è stata senza dubbio l’apparizione della Madonna dei Monti, la quale, pochi giorni prima della morte, venne a rasserenare il Santo di fronte allo stato di prostrazione in cui l’Ordine degli Scolopi si trovava.

Adiacente alla camera si trova anche la cappellina “dell’apparizione”, dove il Santo si riuniva nella celebrazione della S. Messa e in preghiera, e che per molto tempo fu un punto di riferimento importante per le preghiere comuni e per i Capitoli Generali dell’Ordine. Anche in questa cappella avvenne un’apparizione di Maria Ss.ma, che, col Bambino Gesù in braccio, benedì il Calasanzio e un gruppo di ragazzi con lui nell’esercizio dell’Orazione Continua.

L’Amore, l’insegnamento, la pazienza, lo studio e l’umiltà sono le virtù che san Giuseppe Calasanzio ha perseguito durante la sua vita e richiesto con passione ai suoi figli spirituali, virtù che visitando le sue stanze si respirano e si apprendono con maggior vigore.

 

Questo testo di Niccolò Corsi è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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