Le interviste impossibili

Tommaso Scandroglio ha insegnato Antropologia filosofica, Filosofia del Diritto, Etica e bioetica presso l’Università Europea di Roma; è membro della Società Italiana di Filosofia morale e della Società italiana di Filosofia del Diritto; inoltre, ha pubblicato numerosi libri, ma il suo ultimo lavoro, in ordine di tempo, è decisamente singolare. Si è proposto di antropomorfizzare vizi e virtù, fenomeni sociali, concetti e preconcetti, attribuendo a ciascuno di questi un chiaro significato simbolico, scardinando luoghi comuni e politically correct.
In Le interviste impossibili – questo il titolo del libro – veste i panni di un giornalista, Max Minimum, scatenato nel porre domande mai da altri poste a venti personaggi davvero particolari quali, ad esempio, il mafioso Vito Privacy; Chiara Verità, elettricista sui tralicci dell’alta tensione, per ripristinare la luce in città; l’archistar Ellegìbiti, che ha ideato Rainbow City; Monica Lisa Bellezza, clochard in un parchetto; il medico chirurgo Ateismo, direttore della clinica Heterodoxia per disturbi psicologici, ove è ricoverata la contessa Ortodossia; la speleologa Coscienza; Superbia, artigiana nel settore della calzature; i gemelli Fake e News van Ballasten, commercianti in diamanti; la principessa Umiltà; Casimiro Destino e Divina Provvidenza; mentre del cavalier Buon Senso, morto ammazzato, Minimum è riuscito a recuperare il corposo diario, in cui potrebbe essere riportato il nome del suo killer.
L’obiettivo dell’imprevedibile giornalista è quello di conoscere, di tutti costoro, i segreti, per poterli affrontare, deridendo con sopraffina ironia il moralismo dominante.