Le due Rome. Questioni e avvenimenti a 150 anni dalla breccia di Porta Pia

a cura di Giovanni Turco
edito da Terra e Identità
pp. 304, € 15
Pensare che Porta Pia sia semplicemente una pagina di storia significa ingannarsi sulla reale portata degli eventi che segnarono la Chiesa e la civiltà cattolica nella seconda metà dell’Ottocento, e significa inevitabilmente privarsi di una preziosa chiave di lettura della società contemporanea. Si illude infatti chi pensa di poter comprendere l’oggi senza conoscere ciò che accadde ieri, e soprattutto si illude chi pensa che vi siano ora da affrontare problemi più “urgenti” rispetto a quelli ormai obsoleti (secondo loro) che sconvolsero la società cristiana centocinquanta anni fa.
Già i cattolici di fine Ottocento si sono travati di fronte a questo dilemma. Il pericolo socialista si diffondeva minaccioso, le questioni sociali si facevano pressanti: la tentazione di molti cattolici era dunque quella di accantonare, almeno momentaneamente, la questione romana per dedicarsi appunto a problematiche più attuali e cogenti. Il movimento dell’Opera dei Congressi, che per anni lotta contro il nuovo Stato, conto un’Italia nata da un violento attacco alla Roma dei Papi e fondata su presupposti anticristiani, cessa di esistere proprio quando viene a prevalere la corrente democristiana, decisa ad anteporre la questione sociale alla questione romana.
I cattolici cosiddetti intransigenti non possono che denunciare l’inganno: «Per me non esiste una questione sociale in Italia: esiste invece l’apostasia sociale dalla Chiesa», scrive Pier Biagio Casoli, esponente modenese dell’Opera dei Congressi. La questione sociale non può che essere letta all’interno della questione romana e valutata in funzione di questa; molti problemi sociali infatti, la miseria, l’aumento delle tasse, che danno facili argomenti alla propaganda socialista, sono in realtà nati insieme allo stato risorgimentale, dunque, scrive Leopoldo Amorth, «la redenzione d’Italia non si avrà fino a quando non sia ridivenuta papale». Pretendere di risolvere nuovi problemi trascurando la situazione che li ha creati, affannarsi sulle conseguenza di un male senza ricercarne ed estirparne la causa è un costruire senza fondamenta e a nulla di buono può condurre.
La grande battaglia dei cattolici intransigenti, l’astensionismo elettorale, accompagnato a quella straordinaria capacità di infiltrare tutto il tessuto sociale con un’organizzazione capillare, che ha dato filo da torcere per diversi lustri ai nemici della Chiesa, è ripercorsa in uno dei tanti saggi che compongono Le due Rome. Questioni e avvenimenti a centocinquanta anni dalla breccia di Porta Pia.
Il volume, a cura di Giovanni Turco, è stato pubblicato da Terra e Identità (pp. 304, euro 15), in occasione appunto del 150° anniversario di Porta Pia. Lo stesso Turco, già nella prefazione sottolinea l’enorme portata del fenomeno trattato, che non può essere relegato semplicemente a una dimensione “storica” in quanto «vi si intende operare la mutazione dalla Roma capitale della Cristianità alla Roma capitale della modernità, e ne viene in questione la stessa natura della Chiesa». Le due Rome, dunque. Due Rome che rappresentano non solo due distinte compagini storiche, ma due campi ideali.
Il volume può essere richiesto a: info@terraeidentita.it, oppure centrostudicattolici@libero.it.