L’angelica milizia. Gli angeli nel panorama attuale della Chiesa e del mondo

«Si rimane sorpresi e ammirati dalla grandiosa visione angelica di Plinio Corrêa de Oliveira», che si presenta come «un oceano sconfinato di spunti per la riflessione, l’approfondimento, la ricerca pregnante ed entusiasta»: a scriverlo è don Renzo Lavatori, accademico e membro della Pontificia Accademia di Teologia, nella Prefazione al libro L’angelica milizia – Gli angeli nel panorama attuale della Chiesa e del mondo, curato da Julio Loredo e stampato dalle Edizioni Cantagalli.
I brani citati sono stati tratti da una cinquantina di conferenze tenute negli anni Ottanta da Plinio Corrêa de Oliveira sull’argomento, affrontato nel testo prima secondo una rigorosa analisi teologica, che molto deve ad autori come san Tommaso d’Aquino e lo Pseudo-Dionigi Areopagita, poi arricchito in una preziosa prospettiva controrivoluzionaria, nutrita dalla necessità assoluta di ricorrere agli angeli per vincere la Buona Battaglia: «La Rivoluzione ha un substrato satanico – scrive il noto intellettuale cattolico brasiliano – da dove trae la sua influenza sulle anime. Noi non riusciremo mai a vincerla semplicemente con i trattati dottrinali. Serve una risposta angelica. La meditazione sugli angeli, l’amore per gli angeli, la devozione agli angeli potrebbero comunicare ai cattolici una sorta di luminosità angelica così splendente da mettere in fuga il demonio».
Del resto, come ha precisato ancora don Lavatori nella Prefazione, non v’è da immaginare gli angeli come entità astratte, dispersi in chissà quali cieli ed incuranti della sorte umana, tutt’altro: «Gli esseri angelici rientrano a pieno diritto e necessariamente nell’ordinamento del cosmo e nella storia e nella vita concreta dell’umanità e della Chiesa», dunque nella nostra quotidianità. Ed ecco perché è a partire da qui ch’è possibile sfidare e combattere il materialismo contemporaneo, rivolgendo un chiaro «invito agli uomini, affinché abbandonino i peccati del mondo e si aprano invece all’universo angelico» ed anche affinché vincano – soprattutto i giovani! – frustrazione, desolazione, depressione. Anche all’interno della Chiesa, che dagli anni Sessanta ha preso in gran parte la direzione opposta, desacralizzando, immanentizzando ed appiattendo tutto.