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L’alba e il tramonto del Ducato (Parte I)

Storia19 Novembre 2021
Testo dell'audio

Il 1521 è la prima data significativa nella storia di Parma, che, assieme a Piacenza, dopo numerosi mutamenti successivi alla caduta degli Sforza di Milano (1499), passa stabilmente sotto il controllo del Papato. E proprio in quel giro d’anni le chiese si rivestono dei meravigliosi affreschi ancora visibili. Nel 1527 Alessandro Farnese, il futuro papa Paolo III, s’insedia a Parma come vescovo.

Nel 1545 Paolo III fonda il ducato di Parma e Piacenza, sottratto allo Stato Pontificio, per darlo al proprio figlio primogenito Pier Luigi (considerato legittimo). Il duca privilegia Piacenza rispetto a Parma. Nel 1547 Pier Luigi viene ucciso da una congiura di nobili. Dopo iniziali turbolenze, negli anni seguenti, il ducato si salva. Ne è a capo il fratello del defunto, Ottavio, che ottiene stabilità nel 1556 con il trattato di Gand.

Vent’anni dopo, nel 1586, divenuto duca, il grande generale Alessandro Farnese, figlio di Ottavio, non può occuparsi realmente dello Stato, perché sempre impegnato a guerreggiare per gli spagnoli nelle Fiandre. È reggente il figlio diciassettenne Ranuccio I, giunto a tutti gli effetti alla guida del ducato a partire dal 1592.

Nel 1612 il duca fa giustiziare i principali feudatari dello Stato, compreso il conte Pio Torelli, figlio del suo precettore, e una dama, Barbara Sanseverino, accusati di congiura. A tutt’oggi non è chiaro se la congiura fosse totalmente reale, un’iniziativa meno rilevante di quel che venne giudicato all’epoca o addirittura un’invenzione del duca per sbarazzarsi di ogni possibile rivale. L’accentramento del potere in Ranuccio prelude con diversi decenni d’anticipo al totale assolutismo dei monarchi francesi.

Nel 1618 Ranuccio fa costruire il teatro Farnese, inaugurato però nel 1628 con un’opera, andata perduta, di Claudio Monteverdi, in occasione delle nozze tra il quinto duca, Odoardo, figlio e successore di Ranuccio, con Margherita de’ Medici.

Nel 1630 anche il ducato di Parma e Piacenza viene investito dalla peste. Nel 1646 sale al trono il sesto duca, Ranuccio II, figlio del precedente. Dopo quasi cinquant’anni, nel 1694, gli succede il figlio Francesco Farnese, che, nel 1698, ottiene di divenire Gran Maestro del “ramo di Parma” del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio, tuttora esistente. Nel 1714 ha luogo l’ultimo momento di splendore della dinastia farnesiana: Elisabetta, la figlia avuta in tarda età da Ranuccio II, sposa il re di Spagna Filippo V. La cerimonia, splendida ed immortalata in immagini d’epoca, si svolge per procura proprio a Parma.

Nel 1727 Francesco muore senza figli, gli succede il fratello Antonio, che tuttavia muore a sua volta senza figli nel 1731. Elisabetta ottiene che il ducato passi a suo figlio, cadetto di Spagna, che prende il titolo di Carlo I e prende possesso dello Stato nel 1732. Inizia così la dinastia dei Borbone-Parma (tuttora esistente).

Nel 1734 Carlo passa sul trono di Napoli e, scendendo al sud, porta con sé tutte le ricchezze di famiglia e le collezioni d’arte, che andranno a costituire il nucleo fondante del museo a Capodimonte. Nel 1734-1748, nominalmente, il ducato è retto da Carlo VI e poi da Maria Teresa d’Asburgo, ma in pratica diventa un’estensione del ducato di Milano, pure sotto controllo austriaco. (continua)

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