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La Venerabile Maria Cristina di Savoia: diede la vita per dare alla luce il figlio

Storia31 Luglio 2018
Testo dell'audio

Da duecento anni si parla della Venerabile Maria Cristina di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I (1759-1824) e di Maria Teresa d’Asburgo Lorena (1773-1832), perché il suo ricordo è ancora molto vivo.

Nacque il 14 novembre 1812 a Cagliari, dove Casa Savoia si trovava in esilio, essendo il Piemonte occupato dalle forze napoleoniche. Subito venne consacrata a Maria Santissima. Adolescente, dopo l’abdicazione del padre Vittorio Emanuele I a favore di Carlo Felice (1765-1831) si stabilì con la madre e la sorella Maria Anna (1803-1884), che diverrà Imperatrice d’Austria, a Palazzo Tursi nella città di Genova.

Appena ventenne, dopo la morte della madre, lasciò Genova, sola ed affranta, per volere di Re Carlo Alberto (1798-1849), che la invitò a raggiungere Torino. A sorreggerla e confortarla in tanto succedersi di lutti e distacchi, non le rimase che la sua salda e forte fede, così forte che avrebbe desiderato divenire monaca di clausura, ma Carlo Alberto, la Regina Maria Teresa di Toscana (1801-1855) e l’entourage di Corte cercarono di dissuaderla, ricordandole le ragioni di Stato.

Il 21 novembre 1832 venne celebrato il matrimonio con Ferdinando II delle Due Sicilie (1810-1859). La Regina decise, in accordo con il Re, che una parte del denaro destinato ai festeggiamenti per le loro nozze fosse utilizzato per donare una dote a 240 spose e per riscattare un buon numero di pegni depositati al Monte di Pietà.

Il suo credo cattoli co non fu un sentimento, ma un fatto di vita: ogni giorno assistette alla Santa Messa; non giunse mai al tramonto senza aver recitato il Rosario; suoi libri quotidiani furono la Bibbia e l’Imitazione di Cristo; fermò la carrozza, ogni qual volta incontrasse il Santo Viatico per via e si inginocchiò anche quando vi fosse fango… in cappella tenne sempre lo sguardo sul Tabernacolo per meglio concentrarsi su Colui ch’era padrone del suo cuore.

Affidò la protezione della sua esistenza  a Maria Santissima. Non si occupò del governo dello Stato, ma fu assai benefica la sua influenza sul marito, che con coraggio si oppose alle idee risorgimentali e liberali.

Fu donna di intelligenza non comune, colta ed esperta in discipline come la fisica e la classificazione delle pietre preziose. Le eccezionali esperienze mistiche e di estasi arricchirono il suo profondo cammino spirituale. Inoltre la sua umiltà e la sua carità erano immense e conquistarono i napoletani. Inviava denaro e biancheria, dava ricovero agli ammalati, un tetto ai diseredati, sosteneva economicamente gli istituti religiosi e i laboratori professionali.

L’opera più grande legata al s uo nome fu la «Colonia di San Leucio» dove le famiglie avevano casa, lavoro, una chiesa ed una scuola obbligatoria. L’attività produttiva era basata sulla lavorazione della seta che veniva esportata in tutta Europa.

Il 16 gennaio 1836 nacque Francesco II, l’ultimo Re di Napoli, che verrà detronizzato dalla nefasta e massonica impresa garibaldina. Ma il parto condusse alla morte la giovane Maria Cristina, morte che lei stessa aveva predetto e che accolse con rassegnazione, nella gioia di dare al mondo una nuova creatura di Dio.

Maria Cristina, con in braccio il tanto atteso Francesco, giunto dopo tre anni di matrimonio, lo porse al sovrano, affermando: «Tu ne risponderai a Dio e al popolo… e quando sarà grande gli dirai che io muoio per lui».

La salma venne tumulata nella Basilica di Santa Chiara, dove si trova tuttora. Subito si verificarono fatti prodigiosi grazie alla sua intercessione. Pio IX nel 1859 firmò il decreto di introduzione della sua causa di beatificazione.

Da quando il pensiero democratico-liberale ha gettato un turpe velo sull’istituzione monarchica, la causa di beatificazione di Maria Cristina di Savoia è come sospesa e la sua perdurante e incontrastata fama di santità non possiede il peso che meriterebbe.

 

Questo testo di Cristina Siccardi è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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