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La stanza di San Leonardo da Porto Maurizio al Convento di San Bonaventura al Palatino

Arte e Cultura17 Dicembre 2018
Testo dell'audio

La Via Crucis come la conosciamo noi è stata formulata e diffusa da San Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), francescano ligure, che risiedette a Roma presso il Convento di San Bonaventura al Palatino, in prossimità dei fori. La stanza dove san Leonardo morì fu completamente smontata e rimontata in un’altra area del monastero, alla fine del 1800, quando venne distrutta parte del convento. La stanza in realtà non è la cella in cui il Santo visse, che purtroppo è stata demolita, bensì l’infermeria. Per questo motivo essa è più grande e più alta rispetto alle celle personali dei frati, per permettere a più persone di entrare.

A testimoniare la veridicità della storia, al di sopra della porta c’è un’iscrizione in cui si legge: «Hoc in cubiculo s. Leonardus a Portu Mauritio mortem objit in osculo domini die 26 novembris anni 1751». All’interno, sulla sinistra una piccola vetrina custodisce i suoi oggetti personali. Ci sono i sandali, che indossò soltanto nell’ultima fase della sua vita (solitamente infatti da buon francescano camminava scalzo). C’è poi la disciplina, alcuni paramenti liturgici, il suo mantello e delle tovaglie di lino che decoravano l’altare su cui il santo celebrava il Sacrificio eucaristico. Si può vedere anche un piccolo libricino intitolato Proponimenti di Perfezione, scritti spirituali originali che il Santo compose in aiuto delle anime.

Di fronte all’entrata, un piccolo e semplice altare su cui impera un’immagine originale del Santo accoglie i devoti. Egli non voleva che nessuno lo ritraesse, ma un fratello, di nascosto, lo spiò a lungo e lo dipinse. Ai lati di questo altarino due vetrate colorate permettono alla luce di filtrare: su quella di sinistra è rappresentato il Cristo in croce e su quella di destra Maria che con le braccia aperte dispensa le grazie per i suoi figli. Sulla parete destra della stanza è appeso un crocifisso meraviglioso, la cui incredibile e rara bellezza sembra trasmettere l’amore che annodava il cuore di Cristo a quello di san Leonardo. Questo crocifisso, insieme alla statua della Madonna del Bell’Amore, che al momento si trova altrove, veniva portato in processione in occasione della preghiera della Via Crucis.

San Leonardo fu il primo a fare la Via Crucis al Colosseo. In questo luogo commemorava, insieme alla Passione di Cristo, il martirio dei primi cristiani. Egli chiese al Papa Benedetto XIV di statuire la scomunica per tutti coloro che avessero rubato le pietre all’interno del Colosseo, che se da una parte era un luogo sacro, dall’altra risultava essere una cava di marmo, alla mercé di tutti: questo provvedimento indirettamente permise di conservare il Colosseo come noi ora lo vediamo.

Visse diversi anni a Roma, ma viaggiava spesso per fare missione; frequentemente si recava a Firenze, a Porto Maurizio, sua terra d’origine, e nel sud della Francia. Dopo ogni viaggio era solito pregare la Via Crucis ed è proprio per questo motivo che essa si diffuse rapidamente.

Nel mezzo della stanza c’è una teca dove viene conservata la maschera mortuaria del santo. Egli desiderava morire a Roma e così accadde. Il corpo, che in passato si trovava presso il convento, è sepolto ora a Imperia; nella Basilica di San Bonaventura è conservato soltanto un braccio, sotto l’altare principale.

 

Questo testo di Melissa Maioni è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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