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La Spiritualita’ del Nuovo Testamento – Parte VI

Spiritualità10 Luglio 2022
Testo dell'audio
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti.
Amen.
Avendo presentato la spiritualita’ dei sinnotici, stiamo adesso guardando quella
di san Paolo. Avendone già considerato la natura, consideriamo adesso l’ascesi
che essa comporta; un’ascesi che si compendia infatti in due concetti:
A. La spogliazione dall’uomo vecchio; e
B. L’incorporazine a Gesù Cristo.
A. La spogliazione dell’uomo vecchio.
L’uomo vecchio, detto pure la carne, è la nostra natura, non in se stessa ma in
quanto viziata dalla triplice concupiscenza. Onde opere della carne sono tutti i
peccati, non solo i peccati di sensualità e di lussuria, ma anche la superbia nelle
varie sue forme. È stretto obbligo per noi mortificare o crocifiggere la carne,
fondato su due principali motivi:
Primo motivo
: il pericolo di acconsentire al peccato e andar dannati; perchè la
carne o la concupiscenza, che non viene distrutta dal battesimo, ci porta
violentemente al male e ci rende schiavi della legge del peccato, se
inesorabilmente non la combattiamo sorretti dalla grazia di Gesù Cristo: “Chi
mi libererà dal corpo di questa morte? La Grazia di Dio, per Gesù Cristo.’ (Ro
7, 24-5)
Il secondo motivo
per la mortificazine sono le promesse battesimali: morti e
sepolti con Gesù Cristo nel battesimo per vivere con lui vita novella, ci
obbligammo a schivare il peccato e quindi a vigorosamente combattere contro
la carne e contro il demonio. Onde la vita sarà una lotta, la cui posta è la corona
di gloria tenutaci in serbo dal Dio d’ogni giustizia e d’ogni amore.
Ora a reggerci in questa lotta e renderci la vittoria relativamente facile, non
ostante la nostra debolezza e la nostra incapacità, soccorre la grazia di Dio
meritataci da Cristo; cooperandovi, siamo sicuri della vittoria: “Dio è fedele
Che non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi
darà anche la forza per sopportarla.’ ‘Posso ogni cosa in Lui che mi conforta’ (I
Cor 10.13; Fil 4.13).
In questa mortificazione vi sono due gradi:
1) prima di tutto ciò che è
essenziale per schivare il peccato mortale e la
dannazione
: “Castigo il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda
che dopo aver predicato agli altri, venga io stesso squalificato.’ (1 Cor. 9.27)
2) poi ciò che è
utile alla perfezione
come la verginità, l’umiltà perfetta,
l’assoluto disinteresse. Sotto un altro aspetto S. Paolo distingue tre gradi di
mortificazione: la crocifissione della carne ancor ricalcitrante, poi una specie di
morte spirituale, finalmente il seppellimento.
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti.
Amen.
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