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La particolare solennità del Credo

Liturgia27 Agosto 2020
Testo dell'audio

La terza ragione per l’inserzione del Credo nel rito della Messa sta nella “particolare solennità”: la Professione di Fede viene cioè talvolta pubblicamente cantata e pregata per accrescere lo splendore esterno della ricorrenza o del S. Sacrificio. In conformità a questo principio, nelle seguenti feste parrocchiali o Messe viene recitato il Simbolo:

I cosiddetti Patrocini, cioè le feste del santo Patrono della chiesa e del luogo. Il Patrono della chiesa è quel santo in onore del quale la chiesa è stata costruita e consacrata. Poiché la chiesa porta il nome (titolo) di questo santo, liturgicamente egli è chiamato Titolare della chiesa, quando non è anche allo stesso tempo Patrono del luogo. Il titolo della chiesa d’altronde non è sempre quello di un santo o un angelo, ma spesso anche quello di un Mistero, per esempio della SS. Trinità o delle cinque piaghe di Cristo. D’altra parte, per Patrono di un luogo s’intende quel santo che è invocato, venerato e celebrato come particolare intercessore e protettore di una parrocchia, di una città, di una diocesi, di una provincia, o di una nazione.

La Messa solenne di un santo nella chiesa in cui si conserva il suo corpo, oppure una sua reliquia insigne (reliquia insignis). “A causa del grande afflusso di popolo”, si può aggiungere una Messa solenne anche in onore di un santo a cui, nella chiesa, sia dedicato un altare.

Le Messe solenni, cioè le Messe votive, celebrate generalmente per avvenimenti importanti e per ordine o con il permesso del vescovo; il Credo manca solamente in quelle celebrate con paramenti in violetto e in un giorno lavorativo. L’Ottava non è altro che il seguito e il compimento della festa celebrata: perciò, se una festa ha il Credo, anche la sua Ottava ne sarà insignita. Quando un’Ottava cade in una festa in cui non è previsto il Credo, oppure in una domenica, allora essa si attiene a quanto è prescritto per la celebrazione di quel giorno. Così la Chiesa ha prescritto il Credo, secondo solidi principi, come particolare distinzione di quelle Messe – sia festive che feriali – il cui carattere ha una più stretta e profonda relazione con la professione della fede.

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