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La nuova alleanza della Grazia (Parte I)

Liturgia10 Dicembre 2020
Testo dell'audio

La nuova alleanza della Grazia deve avere un sacrificio perenne: il Sacrificio del Corpo e del Sangue di Cristo. L’offerta del Sacrificio cruento della Croce fonda la base terrena e quella celeste dell’opera di Cristo per la salvezza dell’umanità. Con il Sacrificio della Croce anche i sacrifici precristiani hanno trovato il loro compimento e quindi la loro conclusione. “Sulla Croce fu offerta a Dio un’oblazione ineguagliabile per la salvezza del mondo; e la morte di Cristo, il vero Agnello del sacrificio annunciato molti secoli prima, ha dato la libertà della fede ai figli della promessa.

Con questo fu sugellata anche la Nuova Alleanza e furono iscritti col sangue di Cristo gli eredi del Regno eterno. In quel momento si completò visibilmente il passaggio dalla Legge al Vangelo, dalla Sinagoga alla Chiesa, dai numerosi sacrifici dell’antica Legge all’unico Sacrificio tanto che al momento in cui il Signore esalava lo spirito, si squarciò in due violentemente, dall’alto fino in basso, quel misterioso velo all’interno del Tempio che celava i sacri misteri. Infatti, la Verità sostituì la prefigurazione, e gli araldi divennero superflui dopo l’arrivo dell’Annunciato” (S. Leone Magno).

Lo squarciarsi del velo all’entrata del Sancta Sanctorum veterotestamentario doveva indicare che l’Antica Alleanza era cessata, e che il nuovo ed eterno Testamento era stato fondato tramite il Sangue di Cristo. Con la cessazione del Vecchio Testamento dovevano cessare anche gli antichi sacrifici poiché erano divenuti insignificanti. Quando giunge il reale, infatti, l’immagine adombrata si ritira: si alza il sole e recede la notte.

Il sacrificio della Croce però fu un episodio transitorio e come tale avvenne in un luogo – sul Golgota – e in un preciso momento: in quel grande e primo Venerdì Santo, e fu compiuto una volta sola. Erano in pochi ai piedi della Croce a testimoniare quel tremendo, drammatico sacrificio: per tutti gli altri il sacrificio della Croce è un avvenimento storico, qualcosa accaduto in un’epoca lontana. Allora, dopo la morte di Cristo, non dovrebbe aver più luogo alcun sacrificio? Il Cristianesimo dovrebbe sussistere senza un sacrificio perenne? Avrebbe mai potuto Cristo, autore e perfezionatore della fede (Ebr. 12,2) abbandonare la Sua amata Chiesa senza lasciarle un sacrificio stabile in eredità?

L’affermazione che Cristo abbia lasciato la religione da lui fondata senza un sacrificio continuo, appare in sé già inverosimile: in seguito si dimostrerà che ciò manca di fondamento. Ma prima di esporre la prova principale sulla base della Parola di Dio, da cui emerge chiaramente che la Chiesa Cattolica possiede un Sacrificio perenne nella celebrazione dell’Eucaristia, vogliamo dimostrare quanto ciò sia appropriato, addirittura necessario per la religione cristiana e la Chiesa: un sacrificio perenne che sia precisamente il sacrificio del Corpo e del Sangue di Cristo.

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