< Torna alla categoria

LA MORTE DEL SANTO  E DEL PECCATORE PENTITO

Spiritualità21 Ottobre 2023
Testo dell'audio
  1. a) La fiducia necessaria alla morte

Dio, che per sua natura è Infinita Bontà, come dice Sant’Agostino, ha un desiderio infinito di comunicarci la Sua stessa felicità e pertanto non desidera punirci, ma avere misericordia di noi. “Torna a me”, dice il Signore, “e ti riceverò” (Ger 3,1); “Tornate a me… e io tornerò a voi, dice il Signore degli eserciti” (Zc 1,3).

Con quale amore e tenerezza Dio non abbraccia il peccatore pentito? Il Buon Pastore pone la pecora smarrita sulle spalle con gioia e, tornato a casa, chiama insieme amici e vicini dicendo loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta”. Il Padre corre da lontano per incontrare e per abbracciare il figlio prodigo e dice all’altro figlio: “Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato” (Lc 15).

Dio, dice Origene, è più sollecito alla nostra salvezza di quanto il diavolo lo sia alla nostra perdizione, perché il Signore ama le nostre anime molto più di quanto il diavolo le odi. Se il diavolo viene alla morte per tentare il cristiano moribondo, l’angelo custode gli si opporrà insieme ai santi patroni dell’uomo; San Michele, che Dio ha incaricato di difendere i suoi fedeli servi nella loro ultima battaglia, verrà, così come la Madre divina proteggerà il suo figlio e scaccerà i demoni da lui. Soprattutto il Signor Nostro Gesù Cristo stesso verrà a custodire quella pecora innocente o pentita per la cui salvezza ha dato la sua vita in Croce.

Alla morte, il giudizio di Dio suscita timore in tutti, ma se i peccatori passano dal terrore alla disperazione, i santi passano dalla paura alla fiducia. “Dio non permette che siate tentati oltre le vostre forze” (1 Cor 10,13). “Il Signore è la mia luce e la mia salvezza, di chi avrò timore?” (Sal 26) “Il Signore è il mio aiutatore” (Sal 29). Quando San Bernardo fu tentato dalla disperazione, disse al Salvatore: “Le tue piaghe sono i miei meriti”; Sant’ Ilario, tentato allo stesso modo, disse: “Va’, anima mia, di cosa hai paura? Non hai servito Cristo per 70 anni? E ora hai paura della morte?”

Ma come può qualcuno essere certo che Dio abbia perdonato i suoi peccati? “Può esserne certo”, risponde San Basilio, “se dice: ho odiato ed aborrito l’iniquità”. San Claudio de la Colombière considerava moralmente impossibile che l’uomo che era rimasto fedele a Dio durante la vita, potesse morire una morte cattiva; e Sant’Agostino scrive: “Chi ha vissuto bene non può morire male”. Ciò che è vero per i santi che hanno sempre vissuto bene è vero anche per i peccatori pentiti che hanno compiuto una sincera conversione dopo un grave peccato. La Chiesa insegna dogmaticamente che solo il peccatore mortale sarà condannato. Per avere piena fiducia nella salvezza alla morte, è sufficiente trovarsi nello stato di grazia.

Da Facebook