La Messa e la Comunione per il suffragio (Parte III)

Il primo meraviglioso effetto del sacramento della Penitenza è quello di rimettere i peccati gravi e leggeri. Si tratta perciò di un ritorno alla vita della grazia o di un aumento di questa vita medesima, se illanguidita da colpe non gravi. Si tratta di un ritorno dei figli al Padre o di un abbraccio più amoroso e più sincero.
Il secondo effetto del Sacramento della Penitenza è la commutazione della pena eterna, dovuta al peccato mortale, in pena temporale, la quale però, secondo il grado del dolore può essere anche rimessa completamente. Tolto il peccato e ritornata l’amicizia divina, è tolta la causa della eterna condanna: il Padre perdona e al tempo stesso riapre al figlio pentito le porte della sua Casa.
La pena temporale può anche essere completamente rimessa dal sacramento della Penitenza, ma ciò è difficile che accada, perché in genere il dolore che si ha dei peccati non è così grande da compensare la divina Giustizia, e quindi accade che rimane da compensare in parte con opere di espiazione in questa o nell’altra vita. L’indulgenza è una remissione di pena temporanea dovuta per i peccati, che la Chiesa concede sotto certe condizioni a chi è in grazia, applicandogli i meriti e le soddisfazioni sovrabbondanti di Gesù Cristo, della Madonna e dei Santi, le quali costituiscono il tesoro della Chiesa. Così la Chiesa a nostro conforto e consapevole della nostra deficienza viene in nostro aiuto prescrivendoci opere buone alle quali ha legato in nostro favore l’applicazione dei meriti e delle soddisfazioni sovrabbondanti di Cristo, della Vergine e dei Santi.
Essa, sapendo che molti dei suoi figli sono onerati di debiti spirituali, tanto che le loro risorse non varrebbero ad estinguerli, se non con grande difficoltà e dopo lunghissimo tempo, li soccorre a questo scopo in tutto o in parte, mettendo a loro disposizione i guadagni esuberanti di altri suoi figli più vigilanti ed operosi. Questa benevola concessione oltre a corrispondere allo spirito di carità comandato da Gesù Cristo ai suoi seguaci, suscita sempre nuova riconoscenza, da cui nascono novelli propositi di bene e di amore verso Iddio. (Mariani, Lezioni catechistiche, vol. III, pag. 343)