La Messa cantata

Un tempo, per dare l’importanza di una festa liturgica, si diceva che a una certa ora avrebbero fatto “la Messa cantata“. Questa frase indicava una solennità musicale maggiore durante la Messa, oltre che delle disposizioni liturgiche pertinenti all’uso della musica durante la celebrazione. Oggi abbiamo perso questo senso della Messa cantata, oggi le Messe sono tutte più o meno uguali, sia che ci troviamo nel tempo ordinario o a Pasqua. Intendiamoci: la Messa è sempre la Messa, il suo valore è sempre straordinario, ma proprio per i fedeli avere il supporto di una certa musica che invita alla devozione e alla adorazione, certamente aiuta grandemente nella propria vita liturgica. Oggi tutto questo è in gran parte perso, e non solo nelle semplici parrocchie ma anche nelle basiliche e nelle cattedrali.
Nel libro La Messa di Padre Pio viene detto: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: sono parole che Padre Pio pronunzia sempre con un grosso nodo alla gola, per contrastare e reprimere un pianto che non riesce del tutto a raffrenare. Il suo «mea culpa», poi, era accompagnato da sordi e scanditi pugni sul petto per confessare dinanzi alla comunità dei fratelli di essere il più grande peccatore del mondo”. Padre Serafino Tognetti racconta cose simili della celebrazione della Messa da parte di don Divo Barsotti. Insomma, se abbiamo perso il senso della sacralità della Messa viene di conseguenza che anche la musica avrà meno impatto e significato per la celebrazione della stessa. Quindi la Messa cantata, con il significato che gli si dava un tempo, oggi non è più forse così comprensibile.