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La luce della Fede

Catechesi25 Gennaio 2018
Radio Roma Libera - La luce della fede
Testo dell'audio

Il fine ultimo dell’uomo è di unirsi a Dio nel Cielo nella visione beatifica, alla gloria di Dio e alla beatitudine eterna dell’uomo. Ma come è possibile, può chiedere qualcuno, che l’uomo, un essere naturale che appartiene al Creato, possa unirsi a Dio, un Essere sovrannaturale, che trascende assolutamente il Creato intero?

L’uomo è naturale, Dio è sovrannaturale; senza un aiuto speciale di Dio, dunque, l’uomo non potrebbe mai unirsi a Lui. Tentare di unirsi a Dio con le proprie forze puramente naturali sarebbe come tentare di costruire una torre di Babele, con l’idea di salire su di essa per incontrarLo da qualche parte, al di là delle nuvole. Comunque, se le nostre forze naturali non possono condurci al nostro fine ultimo da sole, possono però prepararci, perché, per mezzo delle forze naturali dell’uomo, più precisamente della sua intelligenza e della sua volontà, le due facoltà principali dell’anima, l’uomo può in maniera naturale conoscere ed amare Dio.

Per mezzo della sua intelligenza, cioè tramite la luce della ragione, può conoscere Dio: può dimostrare difatti ‘con certezza’, secondo la parola infallibile di san Pio X nel Giuramento Antimodernista, che Dio esiste, che Dio è l’inizio ed il fine di tutte le cose: l’inizio, nel senso che è il Creatore; il fine, nel senso che è il Giudice ed il fine ultimo dell’uomo: l’inizio ed il fine, Alpha ed Omega. E, poiché l’uomo può conoscere Dio come tale, può anche amarLo come tale, cioè come Creatore e fine ultimo e come Colui in Cui esiste tutto ciò ch’è vero, buono e bello.

Ma per conoscere Dio com’è di per Sé Stesso, per amare Dio com’è di per Sé Stesso nella Sua intima natura, per elevare l’intelligenza umana e la volontà umana ad un livello sovrannaturale, bisogna avere un aiuto speciale da Dio, cioè la Grazia.

La Grazia è assolutamente sovrannaturale: è al di sopra della natura creata intera, un dono gratuito di Dio elargito sull’uomo nei Sacramenti. Viene data inizialmente nel Battesimo e, se persa, viene restituita nella Confessione o nell’ Estrema Unzione. E’ una qualità dell’anima, che permette all’intelligenza di conoscere Dio in modo sovrannaturale, cioè alla luce della Fede; che permette alla volontà di amare Dio ed il prossimo in Dio in modo sovrannaturale, cioè con la Carità.

Ci sono due ordini di conoscenza, due luci: la luce della ragione e la luce della Fede; la luce della ragione è una luce naturale, la luce della Fede è una luce sovrannaturale.

Ci sono anche due oggetti di conoscenza: l’oggetto della ragione, che consiste nelle conclusioni alle quali ci può condurre il ragionamento; e l’oggetto della Fede, che consiste nei misteri in Dio nascosti, nelle parole del Concilio Vaticano I: ‘che non possono essere noti, se non divinamente rivelati’.

La ragione e la Fede sono compatibili. Il Concilio Vaticano I, nella Costituzione Dei Filius, dichiara: ‘Benchè la Fede sia sopra la ragione, non è in nessun senso contraria ad essa e non può darsi mai qualsiasi reale disaccordo tra la Fede e la ragione, poiché il Dio che rivela i misteri della Fede e la infonde in noi è lo stesso che ha infuso il lume della ragione nell’animo umano; Dio non può quindi negare Sé stesso, né la verità contraddire la verità’.

Dunque, la ragione e la Fede sono due tipi di luce: il primo naturale, il secondo sovrannaturale. Esse ci prestano aiuto per attraversare, per così dire, la notte oscura di questo mondo. Non sono incompatibili: sono solo diversi. Anche i loro oggetti sono diversi: sono due tipi di verità: il primo naturale, il secondo sovrannaturale. Anche loro non sono incompatibili, ma solo diversi, perché questi due tipi di verità appartengono alla stessa realtà, all’una, unica realtà, costituendone due dimensioni.

Diamo l’esempio di un cammino attraverso un bosco durante la notte: la luna ci mostra il bosco e la torcia ci mostra il cammino dentro al bosco: si tratta di due luci compatibili ma diverse, che ci mostrano entrambe un’unica realtà.

La Fede non è un insieme di credenze come nelle altre religioni; non è un’esperienza o sentimento, che viene da dentro l’uomo, come pretendono i Modernisti; ma è una Luce, una conoscenza data da Dio.

Cosa ci mostra questa luce? Il suo oggetto non è una fabbricazione, una verità parziale, come nelle altre religioni, bensì è la Verità tutta intera, che, nell’analisi finale, è Dio Stesso.

La luce della Fede ci rivela il suo oggetto in modo oscuro in questo mondo. Nell’altro mondo questa luce di Fede si trasformerà nella luce della Gloria, che ci rivelerà il suo oggetto chiaramente (dentro i limiti del soggetto finito che siamo): ‘Adesso vediamo come nello specchio e ora faccia a faccia’(I Cor 13,12). Questo oggetto è ‘Dio come è’, sicut est: la visione per la quale siamo stati creati, per la quale siamo stati dotati dell’anima, della conoscenza e della Fede.

Proviamo a santificarci, dunque, nella notte oscura di questa vita terrena, per l’intercessione della Santissima Vergine Maria, Sedes Sapientiae e Mater Boni Consilii, per godere più pienamente e perfettamente della luce Divina in cielo, alla Gloria del Santissimo Nome di Dio. Amen.

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