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La devozione alla Santa Infanzia

Analisi e commenti25 Dicembre 2021
Testo dell'audio

Non c’è epoca migliore del Santo Natale per praticare una devozione poco conosciuta ma spiritualmente profonda ed efficace: la devozione alla Santa Infanzia del Bambin Gesù. Ne fu apostola, nel XVII secolo, una carmelitana del Monastero di Beaune in Francia, la Venerabile Suor Margherita del SS.mo Sacramento (1619-1648).

Sin dalla più tenera età, Margherita, prevenuta dalla divina grazia, fu favorita di doni singolari che le permisero l’entrata al Carmelo a soli 12 anni, nel giorno della sua prima Comunione. Alla Maestra delle Novizie rivelò che il Celeste Bambino l’avrebbe racchiusa nei misteri della Sua nascita e dei primi dodici anni della Sua vita, come per circondarla di un muro di protezione. Il divin Infante, infatti, le aveva promesso di donarsi tutto a lei a condizione che ella si facesse piccola come Lui nel Presepio. Ricorri al mio Cuore – le aveva detto –, e ogni volta che vorrai ottenere una grazia, chiedila per i meriti della mia Santa Infanzia, perché così non te la rifiuterò certamente”.

Margherita trascorse l’intera sua esistenza nell’adorazione continua di Gesù Bambino e costruì su di esso tutto il suo edificio spirituale. Il Piccolo Re voleva essere conosciuto ed adorato dal mondo intero e, a questo fine, investì la Carmelitana di Beaune di una specifica missione: “Ti ho scelta – le rivelò –per onorare la mia Infanzia e la mia innocenza di quando giacevo nel presepio… Tu dovrai essere la voce che annunzia ai quattro venti, nel tuo stato e nella tua vita, la grandezza della mia Infanzia. Margherita, pur nella sua piccolezza, ed anzi proprio per essa, comprese che avrebbe dovuto far conoscere al mondo i tesori della Divina Infanzia: era questo il misterioso compito affidatole dal Bambino Divino.

Al tal fine il Piccolo Re ordinò a Margherita l’istituzione della Confraternita della Santa Infanzia: “Voglio – le disse – che tu istituisca un’associazione di cui Io ispirerò le regole. La riguarderò come mio tesoro e mia eredità. Questa associazione sarà la mia famiglia: la famiglia della Santa Infanzia: questo è il titolo che dovrai darle”. Il Divin Bambino promise molti favori agli associati.

Con le sue esortazioni spirituali, Margherita di Beaune voleva additare la via dell’Infanzia spirituale come il percorso privilegiato ed aperto a tutti per raggiungere Dio. Se il Signore Gesù ci ha raccomandato di essere “perfetti come il Padre nostro che è nei cieli” (cf. Mt 5,48), con la lezione di Betlemme ci ha anche additato la via da percorrere per raggiungere tale perfezione: è esattamente per questo che il Re dei Cieli ha voluto farsi bambino. “Noi non possiamo imitare la perfezione del Padre nostro celeste ribadiva frequentemente Margherita –, ma possiamo invece ben contemplare Gesù Bambino nel presepio, che è la sua vera immagine. Egli possiede tutte le Sue perfezioni. È grande come Lui, sapiente e potente come Lui. Noi vediamo la Sua santa Umanità satura di Dio, in cui son racchiusi tutti i tesori della Sua Divinità. Eppure, quantunque il piccolo corpo di Gesù Bambino possa dir sue tutte le perfezioni, Egli è debole e soggetto agli altri, lascia che Gli facciano tutto ciò che vogliono; non impedisce nulla e sopporta tutte le indigenze della Sua Infanzia senza dire una sola parola. Ora, dato che Gesù è così piccino e tanto simile a noi, ci risulta assai più facile imitarLo.

Margherita ebbe la gioia di veder diffondersi tale devozione dentro e fuori le mura del suo Monastero, ma poco dopo, nel 1648, a soli 29 anni, terminò il suo esilio terreno. Non appena sentì avvicinarsi l’ora della morte, chiese che le venisse portata la statua di Gesù Bambino per poter chiudere i propri occhi sotto lo sguardo del suo Piccolo Re a cui aveva consacrato tutta la sua vita.

Oggi c’è una totale indifferenza per le cose di Dio, per i suoi interessi, per la sua gloria e pochi comprendono le immense grazie che porta al mondo il meraviglioso Bambino in procinto di far la propria meravigliosa comparsa nel mondo che compare nella Grotta di Betlemme. Attraverso la devozione al Bambino Gesù, o della Santa Infanzia, noi riaffermiamo che chi vede la luce nella Mangiatoia non è un semplice bambino, ma è un uomo-Dio, il Salvatore e Redentore dell’umanità, perfettamente cosciente della propria missione. Questo Bambino avvolto nelle fasce è anche l’Essere perfettissimo, creatore del Cielo e della terra, davanti a cui tutto l’universo si inchina. Tutte le perfezioni divine della eternità, infinità, immensità, semplicità e unità di Dio noi le adoriamo nel Bambino Gesù che riposa nella mangiatoia. Ricordiamolo in questi giorni recitando una potente preghiera che fu rivelata alla venerabile Margherita del SS.mo Sacramento. E’ la “Preghiera a Gesù Bambino per le cause disperate” che può soccorrerci nei momenti difficili della nostra vita e della vita della Chiesa.

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Preghiera a Gesù Bambino per le cause disperate

Ricordatevi, o Santo Bambino Gesù, di quella promessa tanto cara che facesti alla tua tenera discepola, la Venerabile Margherita del Santissimo Sacramento, quando le rivolgesti le soavi parole che infondono un balsamo di celeste consolazione nell’animo affranto: “Fa’ ricorso al mio Cuore, e ogni volta che vorrai ottenere una grazia, chiedila per i meriti della mia santa infanzia e Io non te la rifiuterò”. Pieno di fiducia nella tua promessa, eccomi ai vostri piedi, o Divino Bambino, a esporvi le mie necessità. Aiutatemi a condurre una vita santa, affinché possa giungere un giorno alla Patria celeste; e per i meriti della vostra santa infanzia, per l’intercessione dell’amabilissima tua Madre e dei Santi Arcangeli Michele e Gabriele, degnatemi di concedermi la grazia che imploro.

Ve la chiedo con la più viva speranza perché sapete quanto ne ho bisogno. O dolce Bambino, non deludete la mia speranza! Mi affido alla tenerezza ed alla Misericordia del Vostro Cuore divino, sicuro che ascolterete la mia preghiera. Così sia”

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