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La credibilità della Fede

Catechesi15 Gennaio 2018
Radio Roma Libera - La credibilità della Fede
Testo dell'audio

Esaminiamo ora i motivi della Fede ossia la sua credibilità. Afferma il Concilio Vaticano I: “La Fede è una virtù sovrannaturale per mezzo della quale, con l’aiuto e sotto l’ispirazione della divina grazia, crediamo essere veri i misteri rivelati da Dio. Questo non per l’intrinseca verità delle cose intelligibili alla luce naturale della ragione, ma per l’autorità del Dio rivelante che non può né ingannarsi né ingannare”.

Vediamo qui che non è la ragione, bensì l’autorità di Dio, il motivo della Fede. Questo motivo lo chiamiamo interno e sovrannaturale. Il fatto che non sia la ragione il nostro motivo di Fede ci distingue dai sedicenti “razionalisti”, che pretendono che la sola ragione sia affidabile: che la sola ragione sia il metodo per raggiungere la Verità assoluta; che non ci sia un’altra specie di motivo per assentire alla Verità; che non ci sia una Luce superiore; e che non ci sia altra Verità superiore a quella che raggiunge la ragione.

Noi invece professiamo che la ragione non è l’unico mezzo affidabile per raggiungere la verità: bensì che c’è un altro mezzo per raggiungere la Verità assoluta e questo è la Fede; c’è un’altra specie di motivo per assentirle, cioè l’autorità di Dio; c’è una Luce superiore, cioè la Luce della Fede; e c’è una Verità superiore, cioè la Verità della Fede.

Perché i razionalisti danno una tale importanza alla ragione?
Forse perché ritengono che la ragione ci possa dare una certezza assoluta delle cose e vogliono avere una certezza di questo grado sulla Verità assoluta. Quando riflettiamo un attimo, però, vediamo che la ragione purtroppo non può darci la certezza assoluta su molte cose: non sappiamo con certezza assoluta quasi nulla nella nostra vita: non sappiamo con certezza assoluta per esempio se i nostri genitori siano davvero i nostri genitori o se i nostri amici non siano in verità i nostri nemici. Se la ragione non può darci la certezza assoluta di tante cose nella nostra vita, dunque, come dovrebbe darci una tale conoscenza sulla Verità assoluta?

Possiamo concludere che la ragione non è per forza un fondamento completamente sicuro, quando si tratti della Verità assoluta. Difatti, per raggiungere la Verità assoluta, abbiamo bisogno di un altro motivo, che i razionalisti non apprezzano, forse perché non è scientifico né intrinseco alla mente e cioè della certezza della ragione.

Questo è il motivo della credibilità, la certezza normale nella nostra vita: una certezza che si basa sulla parola di un altro, sull’autorità di un altro; la certezza, per esempio, che i nostri genitori siano davvero i nostri genitori e che i nostri amici siano davvero i nostri amici. Questa è la certezza, che ci fa assentire alla Fede: si basa sulla parola di un altro, sull’autorità di un altro, in questo caso Dio stesso, e non c’è né autorità più grande, né fondamento del credere più solido o più sicuro.

Qualcuno potrebbe obiettare: come sappiamo che il contenuto della Fede provenga davvero da Dio e che la Bibbia e l’insegnamento della Chiesa non siano soltanto fabbricazioni dell’uomo? L’evidenza sta nei miracoli, nelle profezie e nella natura della Chiesa stessa. Questi elementi costituiscono un secondo motivo di credibilità, che chiamiamo “esterno” e “naturale”. Il primo motivo, l’autorità di Dio, essendo interno e sovrannaturale, è il motivo determinante dell’atto di Fede, mentre il secondo motivo, essendo esterno e naturale, ha un ruolo piuttosto corroborativo.

Nostro Signore Gesù Cristo confermava le Sue parole con segni e miracoli e i Suoi santi hanno fatto lo stesso. La conversione di quasi tutto quanto il mondo dal paganesimo a Cristo e la santificazione di tante anime, malgrado le concupiscenze della natura caduta che si oppongono all’ascesi cattolica (come per esempio alla mortificazione e la castità); malgrado tutte le persecuzioni e gli ostacoli del Mondo, della Carne e del demonio; e per mezzo di predicatori umili e semplici, è un miracolo che  attesta altrettanto la Verità di questa predicazione; come anche la propagazione della Chiesa, la sua santità, la sua inesauribile fecondità per ogni bene, la sua unità e stabilità invincibili.

Come aspetto di questo motivo naturale ed esterno della Fede si può menzionare la sua profondità. La Chiesa cattolica predica Dio Amore Che si dà fino alla morte di Croce per noi: la Chiesa cattolica ci dà la spiegazione più profonda della vita umana e di ciò che vi sia di più profondo in essa, cioè la sofferenza e l’amore.

Nessun’altra cosiddetta “fede” o “religione” è paragonabile con il Cattolicesimo in questo e nessun’altra proclama alcuna di queste verità, senza averla presa dal Cattolicesimo stesso.

Possiamo dunque concludere che la Fede si basa sulla certezza, la certezza della credibilità (5) ed in questo senso è inoltre ragionevole, anche se non dipende dalla sola ragione. Ma proprio per questo motivo la Fede esige l’umiltà ed il sacrificio: il sacrificio dell’intelletto. Esige in particolare il sacrificio del desiderio di conoscere tutto con le proprie forze, con la certezza scientifica ed intrinseca della ragione che richiamano i razionalisti.

Siamo dunque umili e accettiamo la Fede e tutto quanto contiene, perché, come dice il Signore: “Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno”.

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(5) Distinguiamo la certezza della credibilità della Fede e la certezza della Fede (di cui trattiamo nel capitolo 11). La prima è quella del motivo della Fede che precede alla Fede; la seconda è quella della Fede stessa. Chi raggiunge la Fede capisce che la certezza della Fede è un tipo di evidenza di cui non si può dubitare: è ‘sicurissima’ e più certa dell’evidenza dei sensi.

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