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In un libro inusuale svelato il “Piano” pandemico

Zoom: una notizia alla settimana15 Marzo 2021
Testo dell'audio

L’autore si firma Anonimus ed in effetti tale resta, ma il contesto che racconta, pur attraversando epoche diverse ed eventi sconvolgenti, ha un nome ben preciso: rivoluzione.

Deus non irridetur-Luther Blisset, l’agente Q e il coronavirus, pubblicato dalle Edizioni Fiducia, è un titolo davvero singolare e tale da non lesinare sorprese. Non a caso, precisa in apertura il Prof. Roberto de Mattei: «Pubblico, dopo qualche esitazione, questo testo», augurandosi «che la lettura di questo documento sia utile alla riflessione». E lo è indubbiamente.

Il fitto velo di mistero, che ancora avvolge l’anno della pandemia, infatti, viene in parte squarciato da queste pagine, poche ma intense. Il misterioso autore racconta così di un grande complotto internazionale: «Tutto è cominciato a Bologna nel 1992. Un gruppo di cinque compagni ha creato il collettivo Luther Blisset, un personaggio immaginario», scrive. Chiunque poteva diventare Luther Blisset, «semplicemente dichiarandosi parte del progetto e firmandosi col nome collettivo», nome che corrispondeva, in realtà, ad «un metodo, una prassi. Il nostro nemico era ed è la Verità, quella assoluta», preferendovi la molteplicità dei «punti di vista» in un mondo in cui «tutto è contingente, storico, culturale, sempre suscettibile di essere riveduto». Precisa meglio più oltre: «Noi diciamo che il reale non esiste, perché, se esistesse, darebbe diritto di esistenza alla verità e la verità è il fondamento della sovranità, contro cui noi ci ribelliamo». Non a caso l’arma utilizzata, tra il 1995 ed il 1999, è stata quella delle fake, che «sono il non-senso». Del resto, precisa l’autore con toni sibillini ed inquietanti, «io sono Anonimus, sono Luther Blisset, ma il mio vero nome non interessa, perché siamo legione».

Nel 1999, è avvenuto il “salto di qualità” con l’uscita del romanzo «Q», che l’anonimo autore del libro considera «il nostro capolavoro», avendovi partecipato assieme ai suoi complici: «Questo libro è stato un’impresa collettiva, frutto di una ricerca svolta all’Istituto di Scienze Religiose di Bologna, quello di Dossetti ed Alberigo. Scrivendo un romanzo storico abbiamo voluto riscrivere la nostra storia, definire chi eravamo, raccogliere l’eredità che avevamo alle nostre spalle», dichiarando subito apertamente la strategia da seguire: «La lotta sul terreno della storia è indispensabile per sovvertire il mondo». Protagonista dell’opera è un eretico sopravvissuto alle «guerre religiose del Cinquecento» e servitosi non di roncole e forconi, bensì della stampa, per dar vita «alle innumerevoli rivolte che dall’interno avrebbero dovuto far esplodere la Chiesa». Il romanzo si ferma al 1555, anno dell’elezione al Soglio Pontificio di Paolo IV, cui è succeduto un altro campione della controrivoluzione, san Pio V, che non a caso riuscì a reprimere i dissidenti.

Deciso nel dicembre 1999 un «suicidio simbolico» per Blisset, gli aderenti sono confluiti un mese dopo in un altro nome collettivo, quello di Wu Ming, per giungere a “Q”, lo pseudonimo apparso in rete nel 2017, scelto da un sedicente ufficiale dei servizi segreti provvisto, per l’appunto, di «autorizzazione Q», quella che consentirebbe l’accesso alle informazioni top secret relative alla sicurezza nazionale, divulgate per mettere in guardia l’umanità circa la vera situazione mondiale. Da qui deriverebbero il cosiddetto QAnon, che conterebbe già molti seguaci, e gli altri protagonisti di quelle, che in realtà sono le “beffe” rivoluzionarie, succedutesi negli ultimi anni. Compresa quella attuale della pandemia, occasione offerta agli «apostoli della verità, gli integralisti», per parlare «di morte, di giudizio, di castigo, sollevando verso il cielo gli sguardi dei dannati della terra». Era necessario fermarli, squalificandone l’attendibilità: «Abbiamo compreso subito che il virus avrebbe visto svilupparsi narrazioni tossiche, funzionali a far passare soluzioni autoritarie»,scrive. Per questo «decidemmo di costruire una macro-menzogna in cui si riconoscessero e che potesse essere smascherata più facilmente delle loro singole menzogne». Quale?

«C’era bisogno di un “Piano”, di un immenso complotto, una teoria cospiratoria, come quelle con cui si cullano i nostri nemici». Compito non difficile da attuarsi: «Alcuni di essi non solo lo hanno preso per buono, ma si sono convinti di esserci dentro da tempo», generando «psiconevrosi e ansia collettiva. La parola d’ordine che decidemmo di far circolare fu quella che il virus non esisteva», si sarebbe trattato di un’enorme «finzione strumentale del biopotere per controllare la popolazione». Per questo «i sentimenti di frustrazione e di risentimento che montavano resero verosimile la fiaba», tra vaccinazioni di massa e teorie dei microchip sottocutanei. Ma, quando tutto sembra compiersi, ecco giungere l’ennesimo colpo di scena, svelato dall’ignoto autore: «Io ho sinistri presagi. Le mie notti non sono tranquille. Sono i demoni che abbiamo invocato e che non possiamo più controllare, i demoni del caos e della rivoluzione, che ora ci sfugge di mano. Per esorcizzare questi demoni, devo svelare il Piano, anche se so che questo svelamento è un suicidio. Però solo nella morte la Rivoluzione si compie»

Nell’Epilogo il Prof. Roberto de Mattei fornisce chiavi di lettura dello sconcertante scritto pubblicato: «Gesù Cristo è l’unica Via, stretta ma sicura, che conduce alla Vita, mentre tanti viottoli e scorciatoie ti spalancano l’orrido precipizio della morte – afferma – Tanti sono i sentieri dell’errore, ma solo una è la Verità. Dio è Verità assoluta, immutabile, eterna, causa suprema di ogni altra verità». La conclusione, la chiave di volta è stata fissata allora in quarta di copertina: «Quando tutto è falso e nulla più è vero, giunge il tempo della Verità». Sarà questo, dunque, il tempo?

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