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In Spagna grazie al Covid 19 c’è clima di persecuzione verso la Chiesa

Pensieri e Voce13 Maggio 2020
Testo dell'audio

In Spagna, grazie al governo di sinistra sta tornando il gradevole clima che ha preceduto il 1936, con la persecuzione dei religiosi da parte del governo repubblicano e così via. Grazie, ovviamente, all’emergenza legata al Coronavirus, ultimo e più recente strumento, in Spagna come da noi, di limitazioni straordinarie alle libertà. Nel mirino questa volta è il cardinale Canizares, di Valencia, nei cui confronti si parla di un’inchiesta. La sua colpa: ha aperto le porte di una chiesa e ha portato un’immagine della Vergine Maria alla porta dell’edificio per benedire la città di Valencia. Immediatamente c’è stato chi lo ha accusato di aver infranto le norme sociali che regolano l’emergenza legata al COVID-19. L’arcidiocesi ha subito risposto che non c’è stata nessuna violazione, ma comunque la denuncia è stata fatta.

A Valencia, ogni seconda domenica di maggio, è tradizione celebrare la festa della Vergine degli Abbandonati, la Virgen de los Desamparados. C’è una processione, dalla Chiesa dove la statua della Vergine è custodita, fino alla cattedrale di Santa Caterina – una distanza di circa 200 metri. La processione quest’anno è stata annullata, a causa del Covid 19. E dunque festa di Nostra Signora degli Abbandonati è stata celebrata con una sola Messa alle 10:30 nella Basilica Reale, a porte chiuse, e senza la presenza dei fedeli, si legge in una dichiarazione rilasciata dall’Arcidiocesi di Valencia domenica. Al termine della cerimonia il cardinale Antonio Cañizares ha fatto aprire le porte, ha portato la statuetta della Vergine sulla soglia, e da lì ha benedetto la città di Valencia. E adesso le autorità civili stanno indagando se il cardinale Antonio Cañizares ha infranto le misure di sicurezza della pandemia aprendo le porte di una chiesa di Valencia per far vedere l’immagine della Vergine.

I denuncianti sostengono che l’icona è stata portata fuori della chiesa; l’arcidiocesi sostiene che l’immagine non è mai uscita dalla chiesa, ma è stata collocata di fronte alla Plaza de la Virgen, una piazza pubblica dedicata a Maria. I video mostrano diverse centinaia di persone che, indossando mascherine e rispettando le regole di distanziamento sociale erano presenti sulla piazza per venerare l’immagine.

La statua è stata visibile solo per pochi minuti, mentre veniva suonato l’inno regionale di Valencia.

Nella piazza erano presenti anche tre membri delle forze di polizia e della Croce Rossa, che continuavano a ricordare alla gente la necessità di mantenere la giusta distanza l’uno dall’altro.

Un video disponibile su Twitter conferma che l’immagine non ha mai lasciato la chiesa, nonostante fosse visibile all’esterno. Con un megafono, un membro delle forze di polizia di Valencia chiede chiaramente ai presenti di mantenere la giusta distanza l’uno dall’altro, ma in nessun momento viene emesso un avviso di violazione della legge. Ma l’ostilità verso la Chiesa non si è limitata a questo. Sono state diffuse notizie secondo cui la basilica era piena per la messa della domenica mattina, e anche questo è stato categoricamente smentito dall’arcidiocesi: un video dell’evento mostra diversi sacerdoti concelebranti con Cañizares, ma nessun fedele.

Aarón Cano, consigliere comunale per la protezione dei cittadini del Comune di Valencia, socialista, ha definito irresponsabile l’apertura della basilica e ha detto di considerarla un atto compiuto “con premeditazione e tradimento”, perché c’era una telecamera a filmare l’evento. Inoltre, ha accusato l’arcivescovo di “imbrogliare” dando una pubblica benedizione quando non aveva ottenuto il permesso per la celebrazione.

Da allora la polizia locale ha chiuso la basilica.

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